Secondo la relazione semestrale della Dia nella città di Salerno continuano le attività di contrasto a carico del clan D’Agostino. In particolare il 4 novembre 2021 è stata eseguita una misura cautelare personale nei confronti di alcuni imprenditori e professionisti che concedevano prestiti di denaro a persone in stato di bisogno dalle quali pretendevano con atti di intimidazione la restituzione di somme ingigantite da tassi d’interesse in alcuni casi oscillanti tra il 300 ed il 514 % annuo. Ad alcuni degli indagati è stata contestata l’aggravante del metodo mafioso avendo agito “avvalendosi dalla forza d’intimidazione e dalla condizione di assoggettamento e di omertà delle vittime, derivante dalla storica contiguità” del principale indagato “al clan camorristico D’Agostino, operante in Salerno” (comprovata da una condanna per associazione mafiosa divenuta definitiva il 4 marzo 1991).
Numerosi arresti e sequestri sono stati poi eseguiti nel capoluogo a carico degli elementi di gruppi criminali minori che gestiscono prevalentemente il mercato degli stupefacenti e risultano composti in qualche caso da pregiudicati scarcerati dopo lunghi periodi di detenzione ma soprattutto da giovani leve in ascesa. In particolare nell’ambito dell’operazione “Porta a porta” il 14 settembre 2021 i Carabinieri hanno eseguito una misura restrittiva a carico degli elementi di un sodalizio criminale autodenominatosi “I guaglioni di via Irno” dedito al traffico di eroina, cocaina e crack mediante un sistema di “centralinisti” con utenze fittizie dalle quali erano fissati gli appuntamenti per la cessione di stupefacenti.
Il porto commerciale “Manfredi” di Salerno sembra aver assunto un rilievo sempre più centrale nei traffici illegali internazionali, quale “nodo finale” dei trasporti intercontinentali di sostanze stupefacenti e TLE destinati a tutta l’Europa. Ciò ha trovato riscontro con l’operazione “Captagon” della Guardia di finanza eseguita nel maggio del 2020 nell’ambito della quale erano state sottoposte a sequestro 14 tonnellate di anfetamine destinate a vari mercati esteri. Le successive indagini hanno documentato le attività di due gruppi criminali operanti tra Toscana, Albania e Svizzera e composti da cittadini italiani e albanesi che si approvvigionavano di ingenti quantitativi di cocaina e hashish provenienti rispettivamente dal Sud America e dal Nord Africa.
L’operazione si è conclusa il 3 dicembre 2021 con l’esecuzione di misure cautelari a carico di un catanese titolare di una società svizzera operante nel trasporto di merci con il quale collaborava uno spedizioniere salernitano.
Nell’Agro nocerino-sarnese, tradizionalmente influenzato dai clan della confinante area vesuviana, il radicamento criminale si è rimodulato in più evolute forme d’infiltrazione del tessuto economico-commerciali specie ai fini del riciclaggio.
Negli anni si è registrata una rilevante mutazione della mappa criminale con la scissione delle diverse associazioni in gruppi minori e una conseguente maggiore influenza delle più autorevoli consorterie partenopee e avellinesi. D’altro canto i numerosi arresti e sequestri eseguiti nel semestre in esame a Scafati, comune in consistente crescita demografica, confermano come quel territorio rappresenti un importante crocevia per i traffici illeciti interprovinciali specie di stupefacenti.
Nella Piana del Sele, connotata dalla presenza di importanti insediamenti produttivi nel settore agro alimentare, “l’asset camorristico fuoriesce dall’aspetto violento e/o militare proprio delle organizzazioni di meno recente operatività per costituire parte integrante del tessuto socio-politico-economico, influenzandolo e determinandolo dal suo interno con una palese difficoltà di inquadrarlo investigativamente e di ricondurlo alla fattispecie incriminatrice di cui all’art. 416-bis c.p.”204. In tale ottica finalistica nel tempo si è ridimensionata anche la storica contrapposizione tra i PecoraroRenna e i De Feo.
Nella Valle dell’Irno il territorio di Mercato San Severino si conferma particolarmente effervescente sotto il profilo degli interessi criminali, essendo stato per decenni interessato dalla conflittualità tra i contrapposti clan Cava e Graziano. A Pagani permane il sodalizio Fezza-Petrosino D’Auria.
Nel Cilento, ad Agropoli, la famiglia di nomadi stanziali Marotta è dedita per lo più ai reati di tipo predatorio, all’usura, al traffico di stupefacenti e al riciclaggio. A Battipaglia il clan Pecoraro-Renna vive un momento di particolare fervore operativo attraverso le “nuove leve” i cui compiti prioritari sono al momento quello di acquisire risorse per mantenere le famiglie degli associati in carcere e quello di proseguire negli affari illeciti in cui lo stesso clan è storicamente coinvolto cioè traffico di stupefacenti, estorsioni, riciclaggio al fine di riaffermare la propria leadership criminale nella zona.
Nella Costiera Amalfitana, in territorio vietrese, si conferma il gruppo Apicella, mentre a Cava de’ Tirreni esercita la propria influenza il clan Bisogno dedito prevalentemente alle estorsioni, all’usura e al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti in particolare attraverso la propria articolazione Zullo. Il 1° luglio 2021 i Carabinieri hanno arrestato un pluripregiudicato già condannato per associazione camorristica, appartenente al clan Bisogno, all’esito di un indagine che ne aveva rilevato le condotte usuraie ed estorsive ai danno di un commerciante morto suicida dopo aver subito una sorta di “processo di espropriazione” da parte dell’indagato.
In alcune aree quali l’agro nocerino-sarnese e la Piana del Sele, connotate da un’elevata vocazione agricola, si registra infine la presenza di gruppi criminali stranieri prevalentemente rumeni, albanesi e magrebini attivi nello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e nei reati predatori su tutto il territorio della provincia.