La corsa in ospedale: neonato in arresto cardiaco salvato dalla Croce Bianca

Minori. Il racconto dei soccorritori: "Emozioni di una notte straordinaria"

la corsa in ospedale neonato in arresto cardiaco salvato dalla croce bianca
Minori.  

Attimi concitati, pieni di paura e preghiera, poi la gioia finale. L'intervento di questa notte del 118 ha salvato la vita ad un neonato, di appena un mese, di Minori con problemi respiratori. Il racconto di Andrea Villaricca (Associazione Croce Di Sant'andrea Di Amalfi), autista dell'ambulanza della Croce Bianca che ha trasportato in pochissimo tempo il piccolo presso l'ospedale di Cava de' Tirreni, è diventato virale. 

La corsa in ospedale, il dolore di una mamma e l'emozione di avercela fatta. La sue parole hanno toccato il cuore di molti. 

Ecco il racconto:

"Emozioni di una notte straordinaria"
Ore 02.16 squilla il telefono, la centrale operativa del 118 ci allerta per apnea e dispnea in un neonato di 1 mese di vita a Minori. Voliamo per la strada in pochi minuti siamo lì, nel tragitto si avverte un silenzio fatto di paura e tensione. Arrivati sul posto capiamo, che, nonostante, il bambino sia da poco ritornato da un nosocomio la situazione non è tranquilla. Il medico dell'equipaggio dell' ambulanza dopo aver visitato il neonato e ascoltato la descrizione degli eventi dai genitori si mette in contatto con la centrale del 118 e si fa autorizzare per un trasporto in emergenza all'ospedale di Cava de' Tirreni, al reparto di pediatria. Con andamento sostenuto mi rimetto alla guida dell'ambulanza, cercando di trasmettere le minori sollecitazioni alla mamma seduta dietro, nel vano sanitario, con il piccolo tra le braccia. Arrivati all'altezza di Capo d'Orso l'infermiere che monitorava il neonato ci chiede di fermarci perché il piccolo è in arresto respiratorio, il medico seduto accanto a me, appena mi fermo, insieme all' infermiere, inizia ad eseguire una ventilazione polmonare al bimbo che dopo 3 minuti interminabili riprende a respirare.

Nel frattempo le grida e le lacrime della mamma del piccolo straziano il cuore, fermo e pronto a ripartire al posto di guida attraverso la finestra intercomunicante con la zona sanitaria incontro lo sguardo della mamma piangente che chiama Dio e mi chiede aiuto. Osservo il medico e l' infermiere che tentano il tutto per salvare il piccolo e mi sento impotente, temo il peggio, ma poi un loro sorriso mi fa capire che il piccolo ha reagito e respira. Si riparte in volata, non so dire la velocità a cui spingevo l'ambulanza ho ancora il rumore del motore allo stremo nelle orecchie, guidavo e pregavo, forse pregavo più forte di come guidavo. Arriviamo a Vietri, proprio mentre la strada si fa più dritta e scorrevole percepisco un movimento alle mie spalle, è di nuovo l' infermiere che prende il piccolo tra le braccia e riparte con le manovre di respirazione, guardo la strada con un occhio e l' altro è puntato allo specchietto retrovisore per vedere cosa succede , capisco che la situazione e' grave.

L' infermiere inizia un massaggio cardiopolmonare, mi fermo il medico lo affianca e collabora. Non mi volto riparto al massimo con le sirene spiegate, le preghiere si fanno più intense e supplichevoli, quei pochi km che ci dividono dall'ospedale sembrano infiniti, dietro avverto che si sta combattendo contro la morte, che sembra aver ormai vinto. Arrivo finalmente al pronto soccorso dell'ospedale di Cava dietro non si arrendono,si continua con il massaggio cardiaco , arriva il personale dell'ospedale ma il nostro infermiere non demordere continua il massaggio cardiaco. Il cuore del piccolo riparte d' improvviso, sento aprire la porta, laterale,dell' ambulanza, mi volto e vedo l'infermiere dell' equipaggio di corsa . reca tra le braccia il neonato corre all'interno del pronto soccorso dove già tutti erano pronti per continuare la rianimazione. Il bambino riprende colorito e respirazione. Noi nascondiamo le lacrime dietro un sorriso. Io prima di fare una carezza al bimbo mi fermo un attimo per ringraziare Gesù. Un caffè per festeggiare e ci riavviamo all' ambulanza per rientrare in sede. Nel viaggio di ritorno stranamente regna il silenzio , ognuno sta pensando al vero senso della vita. La notte continua , la gioia di aver vinto contro la morte ci da motivo e invita a continuare con passione e dedizione la nostra missione. Che bello ritrovarsi umani e ancora in grado di emozionarsi. Forse siamo ancora in tempo a salvare il mondo e noi stessi".