Chemio per tumore inesistente, muore 70enne. Indagato medico

Dietro l'errore fatale per Mario Del Duca, uno possibile scambio di cartelle cliniche

Pagani.  

Uno scambio di cartelle cliniche, l’ipotesi di un tumore, ed un ciclo di chemioterapie prescritto ad un uomo che invece non ne aveva bisogno, e che è deceduto in seguito a questo trattamento, come denunciato dai figli. E’ quello che è successo nell’estate del 2014 a Mario Del Duca, un 70enne di Torre del Greco, che si era sottoposto ad una tac, per una serie di dolori al petto. L’anziano, già sofferente per problemi cardiaci, proprio in seguito a questo esame fu mandato presso l’ospedale Tortora di Pagani, per un consulto specialistico con un oncologo.

Dopo la visita, che evidenziò il sospetto di un tumore, gli furono prescritti una nuova serie di esami clinici, che il 70enne effettuò presso l’ospedale Mauro Scarlato di Scafati. Ed è proprio qui, stando alla denuncia dei familiari, che si è verificato lo scambio delle cartelle cliniche. L’anziano, intanto, fu sottoposto ad un ciclo di chemioterapie, poi interrotto quando uno dei figli, consultando la cartella clinica del padre si accorse che la stessa apparteneva ad un altro paziente. Il referto di una biopsia, allegato alla cartella clinica, che parlava di una forma di tumore al polmone, innesco il campanello d’allarme. Subito i familiari si rivolsero ai medici dell’ospedale Scarlato, sottolineando l’errore e richiedendo il giusto referto, relativo all’indagine medica effettuata sul padre.

Il risultato degli esami dava esito negativo, quindi, nessun tumore per l’anziano, che fino a quel momento aveva svolto un ciclo di chemioterapie che non andava assolutamente prescritto. Il 70enne, quindi, fu spedito al Cotugno di Napoli per un trattamento disintossicante, e dopo un ultimo controllo effettuato all’ospedale di Pagani fu dimesso. Trascorsi pochi mesi, una forma influenzale colpì l’anziano, che non riuscì a reagire, trovando la morte. Da qui la denuncia dei familiari, che ipotizzano uno stato debilitante, dovuto alla cura chemioterapica effettuata erroneamente dal padre, che non ha consentito allo stesso di fronteggiare un banale virus influenzale.

Ad indagare, ora, è la procura di Nocera Inferiore, che in questa fase preliminare dell’inchiesta sta indagando sull’operato dell’oncologo consultato dall’anziano. Oltre a questo gli inquirenti dovranno anche stabilire se ci sia stato o meno lo scambio di cartelle cliniche, come denunciato dai familiari della vittima.  

 

Redazione