Pesca illegale, blitz della guardia costiera di Palinuro: sequestrati 43 FAD

Gli attrezzi sono stati rinvenuti a Marina di Camerota, a poche miglia dall'area marina protetta

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Camerota.  

Continua l’attività di contrasto alla pesca illegale da parte dei militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Palinuro. Nella giornata di ieri sono stati sequestrati 43 F.A.D., attrezzi vietati rinvenuti nelle acque antistanti Marina di Camerota, poche miglia fuori l’Area Marina Protetta Costa degli Infreschi e della Masseta.

Si tratta di dispositivi di concentrazione del pesce, comunemente noti come “cannizzi” ed utilizzati per attrarre in superficie alcune particolari specie, ad esempio le lampughe, che poi vengono pescate con l’utilizzo di reti a circuizione.

Gli attrezzi rinvenuti sono risultati privi della marcatura necessaria ad idenficare il motopesca di appartenenza, e dunque riconducibili alla pesca non professionale.

Si riconoscono facilmente in mare in quanto per la maggioranza composti da taniche o materiale plastico galleggiante, qualche foglia di palma e un telo ombreggiante. L’attenzione nei confronti di questo tipo di attrezzi da parte del personale della Capitaneria di Porto è molto alta in quanto rappresentano non solo un pericolo per la sicurezza della navigazione, qualora non adeguatamente segnalati, sopratutto di notte, ma anche una minaccia per l’ambiente marino in cui vengono illecitamente utilizzati, a causa della quantità di materiale plastico con cui vengono confezionati, per poi essere abbandonati al termine della stagione di pesca.

Non ultimo per il rischio che altri organismi non bersaglio vi rimangano intrappolati, come spesso accade con le tartarughe marine.

Peraltro le operazioni di recupero da parte dei militari risultano sempre molto complesse, in quanto per tenere saldi tali dispositivi al fondale, vengono utilizzati blocchi di cemento di notevole peso.