Lotta alla pesca illegale, nuovi controlli: sequestrati due F.A.D a Pisciotta

Attrezzi utilizzati per attirare grandi quantità di pesce, poi spesso abbandonati in mare

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Pisciotta.  

Contrasto della pesca illegale, nuovi controlli lungo le coste del Salernitano. I militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Palinuro, questa mattina, hanno sequestrato due attrezzi illegali scoperti nelle acque antistanti il litorale di Pisciotta.

Si tratta dei F.A.D. (fishing aggregating device) dispositivi di concentrazione del pesce, comunemente noti come “cannizzi” ed utilizzati per attrarre in superficie alcune specie, ad esempio le lampughe, per poi essere pescate con l’utilizzo di reti a circuizione.

Gli attrezzi rinvenuti sono risultati in contrasto con la normativa vigente in quanto privi della prevista marcatura necessaria ad idenficare il motopesca di appartenenza, per questo riconducibili alla pesca non professionale.

"Si riconoscono facilmente in quanto per la maggioranza composti da taniche o materiale plastico galleggiante, qualche foglia di palma e un telo ombbreggiante", spiegano dalla guardia costiera. 

L’attenzione nei confronti di questo tipo di attrezzi da parte del personale della Capitaneria di Porto è molto alta, in quanto rappresentano non solo un pericolo per la sicurezza della navigazione – qualora non adeguatamente segnalati, soprattutto di notte – ma anche una minaccia per l’ambiente marino in cui vengono utilizzati, a causa della quantità di materiale plastico con cui vengono confezionati, per poi essere abbandonati al termine della stagione di pesca. Non ultimo per il rischio che altri organismi non bersaglio vi rimangano intrappolati, come spesso accade con le tartarughe.

"Peraltro le operazioni di recupero da parte dei militari risultano molto complesse, in quanto per tenere saldi tali dispositivi al fondale, vengono utilizzati blocchi di notevole peso. E’ utile ricordare che la pesca professionale a circuizione con l’ausilio di questi sistemi può essere praticata esclusivamente in alcuni periodi dell’anno dai soli motopesca che su ciascun F.A.D., costituito da cime e galleggianti biodegradabili, appone la propria matricola identificativa ed i previsti segnalamenti luminosi", sottolineano dalla guardia costiera.