Nocerina, ristori per il Covid: effettuato sequestro da 100mila euro ad atleti

Coinvolti nell'inchiesta l'ex presidente, un ex dirigente e 15 calciatori

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Nocera Inferiore.  

I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Nocera Inferiore hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca diretta e per equivalente, per un ammontare di 100.000 euro. L'inchiesta ruota attorno all'erogazione di ristori richiesti in epoca Covid dalla Nocerina, squadra di calcio militante in serie D che ha da pochi mesi cambiato proprietà (estranea ai fatti contestati oggi). Il sequestro ha colpito 15 calciatori che, all'epoca dei fatti, hanno beneficiato del sussidio. Le indagini sono partite da un procedimento della giustizia sportiva. I successivi accertamenti disposti dalla Procura di Nocera Inferiore, guidata dal procuratore Antonio Centore, hanno consentito di appurare “un articolato sistema fraudolento finalizzato ad ottenere ristori economici previsti dal decreto legge 17/03/2020 numero 18, conseguenti al fermo di tutte le attività agonistiche causato dal Covid”. Per gli investigatori la Nocerina avrebbe ottenuto i ristori “attraverso false dichiarazioni volte a trarre in inganno i funzionari della società Sport e Salute, società in house del Ministero delle Finanze”. In particolare l'ex presidente M.P e l'ex dirigente T.P, avrebbero predisposto “una documentazione fraudolenta con la quale si attestava falsamente l'esistenza di rapporti di collaborazione con i calciatori, al fine di beneficiare dei ristori” legati al perdurare del fermo delle attività causato dalla pandemia. Per questo motivo è stato disposto ed eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 100mila euro.