Maxi sequestro a Nocera, il prefetto Messina: "Fermare arricchimento dei clan"

Il Direttore centrale dell'Anticrimine: proseguire nell'azione di contrasto alla criminalità

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Nocera Inferiore.  

"L’ingente sequestro di beni, eseguito oggi dalla Squadra Mobile di Salerno e dal Servizio Centrale Operativo, si colloca in una più ampia strategia di contrasto all’accumulazione illecita di patrimoni che da tre anni sta perseguendo la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato". E' quanto sottolinea in una nota il prefetto Francesco Messina, direttore centrale dell'Anticrimine a proposito dell'inchiesta che ha portato al maxi sequestro da 200 milioni di euro nei confronti di un imprenditore di Nocera.

"Le indagini di polizia giudiziaria dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno e partite dal monitoraggio - effettuato dalla locale Squadra Mobile - dei gruppi riconducibili alla criminalità organizzata camorristica operanti nell’agro nocerino-sarnese, hanno consentito di individuare una posizione imprenditoriale locale che nel corso degli anni aveva illecitamente accumulato un patrimonio oggi attinto dalla misura di prevenzione patrimoniale, il cui valore complessivo supera i 200 milioni di euro. Tale somma - ha ricordato Messina - è stata accantonata anche grazie al mancato pagamento di tributi da parte dell’imprenditore destinatario della misura che, nel tempo, ha prima finanziato società che offrivano a bassissimo prezzo prestazioni nel campo della logistica e del trasporto di rifiuti, per poi costituire, in un secondo momento, una fitta rete aziendale da avviare al dissesto, delle vere e proprie bad companies su cui scaricare i debiti derivanti dal mancato pagamento delle imposte da parte delle società attive. Queste ultime venivano quindi sistematicamente svuotate con modalità tipiche e ben collaudate, come il cambio della ragione sociale, lo spostamento della sede e la cessione di quote societarie a ridosso delle procedure di liquidazione".

Per la guida dell'Anticrimine "proseguire nell’azione di contrasto preventivo all’accumulazione illecita di patrimoni è una priorità della Direzione Centrale. Infatti, è necessario affiancare all’azione di repressione penale, caratterizzata dall’adozione di misure cautelari personali, l’ablazione patrimoniale di beni che - in quanto illecitamente acquisiti - inquinano il tessuto economico e sociale di interi territori. Sottolineo che, in tale strategia, oltre alle Autorità Giudiziarie interessate, rientrano a pieno titolo i Questori, anch’essi, come le prime, normativamente titolari del potere di proposta di misure di prevenzione patrimoniali".