Covid in carcere, la protesta dei familiari dei detenuti: il contagio è ovunque

"Sicurezza per chi lavora e per chi deve scontare la propria pena, sia fatto in condizioni umane"

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Salerno.  

“Diamo voce a chi non ha più voce”, sono le parole dei familiari dei detenuti del carcere di Fuorni che questa mattina hanno messo in campo una protesta che ha visto protagonisti anche i detenuti. Pentole sbattute e fischi all'interno della casa circondariale, mentre fuori a rispondere i saluti da lontano e la commozione di chi si trova all'esterno. Lpacifica protesta, sostenuta dai rappresentanti dei radicali. La richiesta: cher si intervenga visto che il Covid ormai è entrato nelle celle. I detenuti in una lettera hanno voluto denunciare il diffondersi del contagio che, all’interno delle stanze di detenzione è ormai inarrestabile. Non ci sarebbero infatti gli spazi necessari a mettere in sicurezza i non contagiati da chi invece è positivo. A lanciare un appello è proprio la moglie di un detenuto che parla di un contagio ormai dilagante: “Dall'inizio della pandemia la situazione nelle carceri sta precipitando, i detenuti versano in condizioni igieniche precarie, non ci sono le condizioni necessarie per assicurare la prevenzione contro il Covid, le celle sono sovraffollate e il rischio è altissimo. Gli esiti dei tamponi non sono comunicati tempestivamente impedendo l'isolamento immediato. Il sistema deve cambiare affinché tutti quelli che accedono in carcere sia per lavorare che per scontare la propria pena lo facciano in condizioni umane”.

“Una situazione intollerabile”, come denuncia Donato Salzano, l’esponente dei Radicali di Salerno presente all'esterno del carcere chiosa: “E' un momento molto toccante, molto importante, fanno sentire le voci di dentro, lo si fa per chiedere aiuto, per sostenere Rita Bernardini. Chiedono libertà anticipata speciale perchè ormai il contagio è ovunque”.