«Al di là di quelli che possono essere i commenti rispetto al dato giuridico che faremo dinanzi all'autorità giudiziaria, la cosa che lascia attoniti e perplessi è leggere quelle affermazioni che fanno parte della richiesta di archiviazione prodotta dal pm». Michele Sarno, avvocato salernitano, commenta così la richiesta di archiviazione avanzata da un pubblico ministero della Procura di Benevento in merito alla denuncia presentata da una donna per presunti atti violenti commessi dal marito. A far discutere sono state soprattutto le motivazioni. Agli atti, infatti, c'è anche la considerazione che a volte l'uomo deve “vincere quel minimo di resistenza che ogni donna, nel corso di una relazione stabile e duratura, nella stanchezza delle incombenze quotidiane, tende a esercitare quando un marito tenta un approccio sessuale”.
«Sembra di essere tornati indietro di 50 anni nella storia giuridica del nostro paese. E sembra che siano state annullate e cancellate battaglie decennali a favore dell'emancipazione della donna», ha proseguito Sarno. «Ritengo che tutto questo debba ispirare una riflesisone e ritengo con grande fiducia che i giudici che dovranno trattare l'opposizione sapranno ristorare le ragioni che sono poste a fondamento del nostro atto e che sono poste a tutela della nostra assistita».
La richiesta di archiviazione, tra l'altro, è arrivata da un pm donna. «Io ritengo che noi corriamo un rischio quando ci sono queste dinamiche. Quando leggo un provvedimento non mi preoccupo se sia arrivato da un uomo o da una donna. Lo leggo, lo interpreto, mi faccio una mia idea e propongo una mia idea. Adesso - ha concluso Sarno - spetterà ad una terza persona valutare se sono giusti i nostri motivi d’impugnazione o se sia giusta la richiesta di archiviazione».