Reddito di cittadinanza, nel Salernitano scoperti 253 furbetti

Controlli su 2700 persone: danno da oltre un milione di euro

reddito di cittadinanza nel salernitano scoperti 253 furbetti
Salerno.  

C'è chi aveva dichiarato di risiedere con i genitori mentre entrambi erano in carcere. Chi si trovava agli arresti domiciliari e percepiva la pensione di un'anziana deceduta da diversi mesi. E chi aveva 200.000 euro sul conto corrente grazie alla sottrazione illecita di denaro ad un'anziano parente. Sono solo alcuni delle 253 persone che nel Salernitano percepivano illecitamente il reddito di cittadinanza. La scoperta è stata fatta dai carabinieri del comando provinciale di Salerno che, tra giugno ed ottobre, hanno esaminato 2700 percettori del sussidio. Di questi 253 non ne avevano diritto. In particolare, attraverso l'esame incrociato dei dati documentali e delle informazioni acquisite nel corso di specifici servizi di controllo del territorio con quelli forniti dai Comuni di residenza, sono state riscontrate numerose irregolarità.

Tra le principali anomalie, quelle riferite ai seguenti soggetti: destinatari di misura cautelare personale; condannati con sentenza definitiva per reati per i quali è prevista la decadenza del reddito; detenuti e ricoverati in strutture a carico dello Stato; cittadini stranieri sprovvisti dei requisiti. Numerose sono state le false attestazioni che hanno riguardato difformità circa l'indicazione della reale residenza, ossia di persone che l'hanno indicata presso un Comune diverso, al fine di omettere all'interno della dichiarazione che i familiari percepivano altro reddito.

Tra i casi individuati spicca quello di una donna che, al fine di ottenere l’elargizione di un importo maggiore , ha dichiarato di essere convivente con i genitori che, invece, sono risultati entrambi in carcere, rispettivamente, il padre per omicidio e reati associativi, la madre per traffico illecito di sostanze stupefacenti.

L'attività ha permesso d'interrompere l'indebita percezione del reddito, oltre che ad una donna sottoposta alla detenzione domiciliare, la quale contestualmente percepiva la pensione di un’anziana conoscente deceduta da diversi mesi, anche ad un soggetto che risultava avere un conto corrente a suo nome la cui giacenza si aggirava intorno ai 200.000 euro, conto a sua volta alimentato in maniera fraudolenta attraverso la sottrazione di denaro ad un anziano parente.

È stata interrota l'erogazione del reddito anche ad un uomo che era amministratore di una società agricola e di una macelleria, e di due ragazzi che, sebbene formalmente disoccupati, sono risultati di fatto irregolarmente impiegati, rispettivamente, in una pizzeria ed in una carrozzeria. Sono state riscontrate irregolarità anche nei confronti di 3 cittadini stranieri che hanno beneficiato del reddito, sebbene non residenti sul territorio nazionale da almeno 10 anni, gli ultimi 2 dei quali avrebbero dovuto essere continuativi. Gli esiti delle attività sono stati quindi segnalati all'Autorità giudiziaria competente ed agli Uffici territoriali dell'Inps per l'interruzione dell'elargizione del sussidio e la ripetizione delle somme indebitamente percepite, che hanno prodotto un danno erariale di oltre 1.100.000 euro.