Svaligiava appartamenti nel bolognese, arrestato angrese

L'uomo era ritenuto personaggio di spicco a Angri

Angri.  

Avrebbe duplicato le chiavi di casa di una benestante bolognese di mezz'età con cui aveva un rapporto di amicizia, facendo commettere due furti nel suo appartamento: uno il 7 luglio, l'altro due giorni dopo. In quell'occasione sarebbero stati rubati orologi di valore, migliaia di euro in contanti, orecchini, penne d'oro ed altri oggetti preziosi. A dare l'ordine per il furto sarebbe stato Gerardo Grieco, arrestato ieri mattina dalla Squadra mobile di Bologna insieme ad altre quattro persone.

L'uomo, 53 anni, è un sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno a Bologna con condanne per associazione mafiosa, sequestro di persona, omicidio, estorsione ed usura, ritenuto personaggio di spicco della Camorra che opera ad Angri (Salerno) ed appartenente alla famiglia Nocera del clan Tempesta, nella quale ricopre un ruolo apicale. Parte della refurtiva è stata trovata nella casa di Grieco; altri preziosi invece sono stati ricettati dal fratello, Roberto Grieco, 47 anni, anch'egli agli arresti.

L'attività della Mobile di Bologna è iniziata nel marzo 2014. Grieco era assunto in una pizzeria del centro, in cui però non avrebbe effettivamente lavorato, e secondo gli inquirenti aveva un tenore di vita superiore alle proprie reali disponibilità finanziarie: viveva infatti in un elegante appartamento affittato nel centro città (prima di trasferirsi a Galliera, nel Bolognese).

Nell'abitazione avrebbe incontrato numerosi pregiudicati, soprattutto di origine campana e calabrese. Dalle indagini dell'operazione 'Dolce vita' (coordinata dal Pm Enrico Cieri) è emerso inoltre che Grieco avrebbe favorito la latitanza di Candido Savarese (arrestato nel giugno dello scorso anno), che aveva una pena da scontare di nove anni e nove mesi: l'uomo - su richiesta di Grieco - era stato ospitato da un pizzaiolo che lavora in una pizzeria del centro città.

In carcere, su ordine del Gip Bruno Perla, sono andati anche Francesco Iozzino, Giancarlo Ruzzon, Giovanni Bertipaglia, considerati autori di uno dei due furti. Nell'ambito dell'inchiesta ci sono altri due indagati.

 

Redazione