Chanel taroccate, l'organizzazione parte da Angri

Sequestri e perquisizioni in tutta Italia: il leader dell'organizzazione è doriano

Angri.  

Il “re” delle Chanel taroccate è di Angri. Aveva creato una vera e propria organizzazione per la creazione e la vendita di prodotti contraffatti, con la distribuzione della merce che era avvenuta in maniera capillare su tutto il territorio nazionale. Nelle ultime ore il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Salerno, su delega della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, hanno eseguito decine di perquisizioni fra Campania, Puglia, Lazio, Emilia Romagna e Sicilia alla ricerca dei “tarocchi” della nota marca: l’operazione denominata “Doppia C” (nome che ricorda proprio il logo dell’azienda francese) ha portato alla registrazione nel registro degli indagati di numerose persone, accusate di reati legati alla contraffazione con l’aggravante dell’attività sistematica e organizzata. Dallo sviluppo delle investigazioni è emerso che la produzione dei falsi sarebbe concentrata in Campania e in Puglia, con fornitori, unità produttive e magazzini di stoccaggio tra Angri, Napoli e Trani. A capo del sistema un uomo di Angri, già coinvolto in passato in questioni analoghe.

La falsa merce veniva distribuita in tutta Italia: dalla costa ligure a Modena, dalla Sicilia a Napoli, a varie località pugliesi e a Roma. Tra i negozi perquisiti anche alcuni ubicati nelle principali vie dello shopping della Capitale, quali via Frattina, viale Guglielmo Marconi e il quartiere Appio Latino, nonché nel quartiere del Vomero a Napoli.

Non mancava neanche la vendita mediante la rete internet, per la quale era stato costruito un apposito sito web. Parte della merce veniva spedita agli acquirenti utilizzando noti corrieri espressi nazionali. I prodotti sono risultati essere di qualità tanto buona da essere esposti nelle vetrine degli eleganti negozi perquisiti, accanto ad altri prodotti di note marche italiane e straniere. I prezzi di vendita oscillavano da 60-90 euro per orecchini e bracciali, fino a 120 euro per le calzature e quasi 300 euro per le borse.

Hanno partecipato alle operazioni anche i finanzieri di 18 reparti della Guardia di Finanza, tra cui l’aliquota specializzata dei “Baschi verdi” di Scafati e di Napoli. Alle attività hanno preso parte anche gli esperti del servizio di tutela legale del marchio Chanel. All’esito delle perquisizioni sono stati sottoposti a sequestro oltre 5.000 pezzi contraffatti pronti per la vendita e più di 2.200 stemmi con la famosa C del marchio Chanel pronti per essere applicati

 

Redazione