Truffa aggravata, falsità ideologica e malversazione ai danni dello Stato: sono le accuse contestate a due imprenditori salernitani, madre e figlio, per i quali è scattato il sequestro di conti correnti bancari e postali, carte prepagate e veicoli per un valore complessivo di 50mila euro.
Il provvedimento del tribunale di Nocera Inferiore è arrivato in seguito alle indagini di procura e carabinieri. I fatti risalgono al 2016, quando i due, originari dell’agro nocerino sarnese, hanno incassato tramite la Regione Campania, fondi europei per avviare attività imprenditoriali in realtà mai partite. I soldi pubblici erogati sono spariti dai conti correnti ed hanno fatto scattare il provvedimento giudiziario.
L'accesso ai fondi del microcredito messi a disposizione dal "Fondo sociale europeo" aveva consentito a madre e figlio di ricevere 25mila euro ciascuno. A gestire la pratica di finanziamento la "Sviluppo Campania", società partecipata regionale. I militari, coordinati dal sostituto procuratore Davide Palmieri, sono riusciti a ricostruire l'iter amministrativo ed hanno contestato le false attestazioni prodotte per incassare i finanziamenti.