Detenzione di armi e spaccio di sostanze stupefacenti: sono questi i reati contestati, a vario titolo, nei confronti delle 9 persone indagate nel blitz di procura e guardia di finanza di Salerno. In azione all'alba una sessantina di finanzieri, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia con il supporto degli specialisti del Gico.
Il giudice per le indagini preliminari ha autorizzato la custodia cautelare nei confronti degli indagati, residenti tra l'agro nocerino sarnese e la provincia di Imperia. I dettagli dell'operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 10 presso il comando provinciale delle fiamme gialle di Salerno. Delle 9 persone arrestate, 2 sono finite in carcere e 7 ai domiciliari.
L'ARSENALE
In un garage all'interno di un parco residenziale le fiamme gialle hanno scovato un vero e proprio arsenale: all'interno erano custoditi 1 fucile mitragliatore Kalashnikov con silenziatore, 1 fucile a pompa, 5 pistole, 4 bombe a mano e oltre 500 cartucce di vario calibro. Nel deposito sono stati anche trovati 20 chili di marijuana e svariati bilancini di precisione.
I CUSTODI
Ad assumersi la responsabilità della custodia, due persone (tra cui una donna). Per gli investigatori, "teste di legno" che si assumevano il rischio della tutela delle armi e che venivano anche retribuite dal gruppo criminale. Uno "stipendio" di circa mille euro al mese.
LE INDAGINI
Tutto è partito nel maggio 2019, quando le fiamme gialle salernitane hanno scovato il rifugio con all'interno le armi. Arsenale, è la tesi esplicitata dal procuratore capo Giuseppe Borrelli, al servizio dei clan camorristici della zona. Le impronte rilevate su fucili, pistole e bombe a mano hanno consentito di risalire agli utilizzatori materiali dell'arsegnale. Fondamentali anche le intercettazioni telefoniche ed ambientali, che hanno consentito di risalire a tutti i presunti componenti della banda. Arresti anche per due giovani pregiudicati della zona, che - al di fuori dell'organizzazione criminale finita nella rete degli investigatori - confezionavano e spacciavano cocaina nelle piazze di Nocera Inferiore e Pagani.
IL REDDITO DI CITTADINANZA
Delle 9 persone arrestate questa mattina, 3 percepivano anche il reddito di cittadinanza. Tra queste, la donna che custodiva le armi nel garage a Pagani e l'indagato raggiunto dalla misura cautelare ad Imperia. A quanto risulta dal lavoro delle fiamme gialle, l'uomo si era trasferito ad Imperia dove - oltre ad intascare il sussidio - lavorava in nero come muratore. Per tutti è scattata la segnalazione all'Inps.