Scoperto dalla Guardia di Finanza di Salerno un presunto “furbetto del cartellino”. Al termine di un'indagine coordinata dalla Procura del capoluogo, è finito nei guai un dipendente della Regione Campania che si sarebbe assentato dal luogo di lavoro senza alcuna autorizzazione. L’impiegato, al quale è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, è accusato di “false attestazioni o certificazioni” e “truffa aggravata”, per il presunto danno patrimoniale causato alla Regione, dalla quale continuava comunque a percepire lo stipendio, anche per il tempo che avrebbe speso a dedicarsi ai propri affari.
In caso di condanna, rischia il carcere fino a 5 anni e la multa fino a 1.600 euro, oltre al licenziamento. Il sessantenne di Eboli, impiegato presso il Servizio Territoriale Provinciale di Salerno, sarebbe stato già da tempo seguito dalle Fiamme Gialle della locale 1ª Compagnia, che avrebbero rilevato gli strani movimenti di ingresso e di uscita dall’ufficio.
Il modus operandi era semplice e collaudato: il sessantenne avrebbe timbrato regolarmente il cartellino per attestare la formale presenza in servizio allontanandosi subito dopo, indisturbato, per sbrigare faccende personali. Sarebbe emerso, in particolare, come l’indagato, durante le ripetute assenze dal lavoro, che si sarebbero protratte anche per l’intera giornata, si sarebbe recato ad Eboli per affiancare il figlio nella gestione di una pizzeria, di cui i due sono comproprietari.