Lo hanno ritrovato avvolto in un lenzuolo con ancora il cordone ombelicale attaccato. La notizia del terribile ritrovamento del corpicino senza vita di un neonato abbandonato sotto una siepe a Roccapiemonte ha sconvolto l’intera comunità. Un’agghiacciante scoperta che riporta alla mente un altro caso, molto simile, avvenuto poco meno di un anno fa a Vallo della Lucania.
Era il 2 ottobre del 2019 quando il corpo senza vita di un neonato venne ritrovato all’interno di una valigia in un'abitazione in località Angellara. A ritrovarlo furono i carabinieri allertati dai sanitari dell'ospedale San Luca, dove una donna si era recata in preda a una forte emorragia. I medici capirono immediatamente che una simile emorragia era necessariamente dovuta ad un parto. Allertati i militari, questi si sono subito recati nell'appartamento della donna. Lì la tragica scoperta. Chiuso in una valigia ed avvolto in un panno, con parte del cranio schiacciato, il corpicino senza vita di un bimbo. Proprio durante il parto la donna avrebbe provocato al neonato ferite mortali alla testa, forse proprio nel tentativo di facilitarne l'uscita dal canale uterino, per poi recidere il cordone ombelicale con una lametta, procurandosi l'emorragia. La donna, di origini moldave, fu arrestata con l’accusa di aver ucciso il figlio e di aver occultato il cadavere.
A Roccapiemonte, invece, è una tragedia immane ancora tutta da chiarire. Il caso è affidato alla procura di Nocera Inferiore. Sul posto sono giunti i parroci e il sindaco Carmine Pagano. Sulla vicenda faranno luce le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Mercato San Severino.