Operazione "Oro Rosso", sgominata banda che operava in Cilento

Undici persone indagate e oltre 42.700 kg di rame recuperato, per un valore di 200 mila euro

Vallo della Lucania.  

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Salerno, in collaborazione con i comandi dell’Arma territorialmente dipendenti, hanno eseguito una misura cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Vallo della Lucania nei confronti di 11 indagati, di cui 7 agli arresti domiciliari e 4 con l'obbligo di dimora, tutti ritenuti responsabili del reato di “associazione per delinquere” finalizzata alla commissione di furti, al riciclaggio e alla ricettazione di rame e materiali ferrosi.

Contestualmente, è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro. L'operazione denominata “Oro Rosso” è stata condotta anche con il supporto dell'Enel, che nelle fasi di verifica ha messo a disposizione la strumentazione e il personale tecnico, che ha consentito di individuare l’organizzazione operante prevalentemente nel Cilento e nella Piana del Sele, composta da cittadini italiani e stranieri dediti alla commissione di diversi furti di rame e materiali ferrosi in danno della rete di illuminazione pubblica e di aziende private.

In particolare, le risultanze investigative hanno consentito di delineare i ruoli degli associati, individuando la mente criminale in Pasquale Ciro Russo, che aveva funzioni di raccordo tra la squadra di predatori e gli acquirenti, con i quali stabiliva modalità e prezzi della ricettazione, gli organizzatori erano Salavatore Canzanella che coordinava i colpi posti in essere da Gennaro Canzanella e Raffaele Raiano.

Vincenzo Forte, titolare della ditta “Eurometal Sud S.a.s.”, aveva la funzione di trattare direttamente con gli autisti dei mezzi adibiti al trasporto della refurtiva, per l’acquisto della stessa, immessa mediante anche falsificazione di formulari e bolle di accompagnamento sul mercato locale e nazionale. Vestivano i panni dei ricettatori Angelo Forte, Luigi Cassese, Angelo Di Filippo e Giuseppina Arenella, quest’ultima, titolare della ditta “Ottobici S.r.l.

I carabinieri, poi, hanno posto sotto sequestro, un opificio dedito alla lavorazione dei metalli e 5 mezzi pesanti utilizzati per il trasporto della merce rubata, con contestuale recupero di circa 42.700 kg. di materiale ferroso e rame rubati, per un valore complessivo di circa 200.000 euro.

Contestualmente all’esecuzione del provvedimento in argomento, è stato eseguito un decreto di perquisizione domiciliare e locale nei confronti di altri 10 indagati. Nel corso delle operazioni, presso una ditta di Caposele, venivano rinvenuti 50 kg di rame, verosimilmente di illecita provenienza e, pertanto, sottoposti a sequestro, unitamente alla sede della società. Il titolare della citata azienda, L. G., veniva deferito in stato di libertà per il reato di ricettazione.

 

Redazione