Dimettevano i pazienti dall'ospedale dichiarando che erano in fin di vita, in realtà erano già morti. Questo è quanto sarebbe emerso da un'indagine portata avanti dai carabinieri della stazione di Eboli, iniziata nel lontano 2012.
Sono sette le persone imputate in un processo nel quale mercoledì, dinanzi alla terza sezione collegiale del Tribunale di Salerno, verrà ascoltato, come teste del pm, uno dei carabinieri che ha condotto le indagini.
Per tre medici e quattro volontari della Croce Gialla le accuse, a vario titolo, di falso in atto pubblico, illecita concorrenza, minacce e violenza. L'attività investigativa era cominciata dopo una semplice lite all'esterno dell'ospedale ebolitano.che aveva attirato le attenzioni dei militari, già destinatari di diversi esposti.
Indagine diretta dal sostituto Cardea della Procura di Salerno, supportata da intercettazioni attraverso le quali i militari avrebbero scoperto ciò che accadeva all'interno del nosocomio.
“C’è un paziente in reparto. È morto. Lo dimettiamo come malato in pessime condizioni. Venite a prenderlo”. Queste le telefonate più ricorrenti. Il metodo utilizzato dai sanitari era quello di compilare false dimissioni in cambio di denaro. Diversele minacce fatte ad alcuni testimoni, in alcuni casi ricorrendo anche alla violenza fisica, per non farli parlare.