Tempo di bilanci per la fine del 2019. Un altro decennio ci saluta e non è stato semplice. Un anno iniziato con lo spettacolo della neve sulle coste della città e ricco di eventi e notizie che ci hanno fatto storcere il naso, sorridere e infuriare. 365 giorni fatti di racconti e in primis di persone, di momenti che hanno segnato il vivere comune nel bene e nel male. Tanti i blitz delle forze dell’ordine che quotidianamente hanno fatto sentire la propria presenza sul territorio di Salerno e provincia con indagini e operazioni. Dai nuovi sviluppi e contestazioni sulla questione legata alle Fonderie Pisano, alla ritrovata compagnia torinese Iren energia a gestione della nuova edizione di Luci d’Artista.
Il 2019 è stato l’anno delle iniziative, della manifestazioni, degli studenti in piazza e dell’ambiente, ma anche delle tante vite di giovani spezzate, finite troppo presto. Un anno difficile che ci ha salutato lasciandoci un po’ di amaro in bocca.
Un “terremoto” ha scosso la commissione tributaria di Salerno. Il 15 maggio i finanzieri del comando provinciale di città rendono noto un giro imponente di mazzette e denaro che porterà all’accusa di corruzione ai danni di ben 20 persone (14 inizialmente, aumentati dopo successive indagini). Tra gli arrestati vi sono anche un giudice tributario non togato, un segretario della Commissione Tributaria Provinciale, un produttore televisivo dell’Avellinese, altri quattro tra imprenditori e commercialisti della provincia. Una maxi operazione che ha acceso un faro su quello che per gli investigatori è stato un vero e proprio "sistema criminale" a base di mazzette e favori.
È stato un agosto turbolento quello del 2019, segnato da tante morti sulla strada e da una vera e propria faida consumata nei quartieri cittadini. Vincenzo Ventura, nipote di Ciro d’Onofrio, il 36enne ucciso da diversi colpi di pistola da due sicari nella notte del 31 luglio 2017, veniva gambizzato in via Capone. Ventura era da poco tornato il libertà dopo esser stato fermato insieme al cugino Carmine d’Onofrio per aver sparato contro l’auto di Gaetano Siniscalchi, il padre dei fratelli Eugenio e Gennaro, arrestati con l'accusa di aver ucciso lo stesso Ciro D'Onofrio. Un episodio che ha tutto il sapore di una vendetta familiare e che si aggiunge alla lunga lista di eventi che hanno caratterizzato il mese più caldo.
Sempre ad agosto, a San Giovanni a Piro, le sorti di un povero turista francese tengono con il fiato sospeso intere città. Il 27enne amante dell’escursionismo che nei primi giorni del mese era partito alla scoperta dei sentieri cilentani, cadde tragicamente in una scarpata. Dopo la richiesta di aiuto lanciata con il suo telefonino, del ragazzo non si erano più avute notizie. “Da qui vedo il mare” sembrerebbe aver detto per identificare il luogo in cui era precipitato. Ma per lui fatale è stata la frattura di una gamba che ha rescisso l'arteria con la conseguente emorragia. Il giovane venne trovato morto dopo giorni di intese ricerche.
Concorrenza illecita, minacce e anche detenzione e porto abusivo di armi da fuoco. È questo lo scenario che emerge da una delle ultime indagini nel mese di dicembre. “La Banda dei Buttafuori” composta da 5 persone, 3 arrestate e 2 in carcere, è una storia che parla di omertà e intimidazioni, di un omicidio pianificato che non ha più trovato realizzazione solo per l’esitazione di uno dei componenti della banda. Tutto per mettere in campo un controllo esclusivo del territorio e mantenere così il monopolio della “security” di alcuni locali notturni. Tra le cinque persone arrestate, figura anche un agente della polizia penitenziaria in servizio a Secondigliano.
Un anno amaro perchè segnato da tanto dolore. Una morte improvvisa ed imprevedibile è quella della piccola Melissa, la studentessa di appena 15 anni che ha perso la vita proprio davanti agli occhi dei compagni di classe mentre era alla lavagna, a causa di un raro problema cardiaco. Un dramma che ha scosso l’intera comunità e che ha posto l’attenzione sull’importanza di fare prevenzione. Una tragedia che ha segnato tutti i suoi compagni, già provati dalla morte di un loro amico di classe avvenuta in estate. Loro due sono solo alcuni dei tanti giovani andati via prematuramente in questo 2019. Si aggiunge alla dolorosa lista, la giornalista Marta Naddei, stroncata da un tragico incidente sul motorino. L’ennesima nota dolente di un anno difficile da ripercorrere e ricordare.
di Federica Inverso