Scarcerato Pignataro, uno dei killer di Simonetta Lamberti

L'ex boss è uscito dal carcere per decorrenza dei termini di custodia. Per lui l'obbligo di dimora

Cava de' Tirreni.  

Antonio Pignataro, 62enne ex esponente della Nuova camorra organizzata e della Nuova Famiglia, è tornato a piede libero. I suoi termini di custodia erano scaduti da due anni. L'uomo aveva presentato un'istanza tramite il suo avvocato Antonio Sarno per tornare a casa e curare i due tumori di cui è affetto.

L'ex boss è stato così messo in libertà dopo aver scontato diversi anni nel carcere Opera di Milano e presto farà rientro nella sua abitazione di Nocera Inferiore con il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 8 del mattino.

Pignataro è stato al centro del maxi processo per “Un'altra storia” con l'accusa di associazione di stampo camorristico e scambio elettorale politico mafioso. Noto alla cronaca soprattutto per aver commesso gravi crimini legati alla camorra, tra cui l'assassinio di Simonetta Lamberti.

Era il 29 maggio del 1982, la bambina si trovava in auto con il padre Alfonso Lamberti, all'epoca procuratore di Sala Consilina, impegnato nelle indagini proprio contro la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo.

Stavano tornando a casa, a Cava de'Tirreni, dopo una gita a Vietri sul Mare, ma i camorristi li intercettarono e accerchiarono la loro auto sparando numerosi colpi di pistola, ferendo Alfonso Lamberti alla spalla e di striscio alla testa. Una pallottola colpì, invece, la piccola di 11 anni, alla tempia. Un colpo fatale che non lasciò via di scampo alla figlia, deceduta poche ore dopo in ospedale.

Nel 2011 Pignataro decise di raccontare i suoi crimini e confessò l'omicidio della bambina, facendo riaprire il caso. Il pubblico ministero della Dda Vincenzo Montemurro chiese per lui trent'anni di carcere. Da qualche mese l'ex esponente camorristico aveva chiesto ai giudici del Tribunale di Nocera Inferiore di essere scarcerato per curarsi dal cancro.