"Nitrati nei terreni della Piana del Sele": sos dalle analisi

L'indagine sull'inquinamento presentato alla Casa del Popolo di Salerno dal geologo Pagnotto

Battipaglia.  

"Inquinamento da nitrati nella Piana del Sele: analisi tecnica e proposte politiche": questo il titolo dell'indagine presentata presso i locali della Casa del Popolo di Salerno, e realizzata dal geologo Antonio Pagnotto. L’area che desta preoccupazione riguarda gli 11 comuni della Piana del Sele in cui si individua un livello di vulnerabilità rilevante da nitrati dei terreni agricoli con conseguente compromissione delle coltivazioni.

"Tre i pozzi gravemente inquinati: due nel Comune di Capaccio (in zona Torre di Paestum e zona Laura) e uno nel comune di Eboli che superano la concentrazione massima ammissibile dalla normativa (ovvero 50g/l) e 2 a pericolosità media nel comune di Battipaglia. Dei 72mila ettari di superficie ricadente nell’area dell’indagine - è stato evidenziato nella relazione - sono stati presi in considerazione circa 45 mila ettari destinati ad agricoltura".

Circa 400 le stazioni di monitoraggio prese in considerazione, gestite dall’Arpac Campania e dall’Autorità di Bacino Destra Sele. "Drammaticamente emerge che sono proprio i processi produttivi la causa dell’inquinamento da nitrati, con gravi conseguenze sul suolo, sul sottosuolo e sui corpi idrici superficiali e sotterranei", la presa di posizione del partito.

"La Regione Campania, applichi immediatamente il programma di azione per le zone vulnerabili all’inquinamento da nitrati di origine agricola come previsto dalla direttiva 676/91/Ce - ha dichiarato il geologo Antonio Pagnotto -. I livelli di tollerabilità dei nitrati nelle acque hanno da tempo superato i limiti stabiliti e si fa necessaria una presa di posizione forte".