Ancora troppi dubbi sul come sia morto il 27enne turista francese Simon Gautier, caduto in un dirupo durante un'escursione il 9 agosto scorso nel salernitano, in Cilento, e trovato ormai senza vita nove giorni dopo.
Così il patrigno Olivier Compte ha scritto una lettera al presidente del 118 nazionale Mario Balzanelli, perché sia faccia luce su quello che le istituzioni italiane non sarebbero state in grado di spiegare. Gli interrogativi riguardano i tempi dei soccorsi e le indagini avviate per localizzare il giovane dopo la sua telefonata al 118. Il patrigno di Simon chiede chiarezza sulla questione della geolocalizzazione denunciando che se l'Italia avesse applicato la direttiva Ue recepita nel 2009, "il ragazzo sarebbe stato immediatamente localizzato, soccorso dagli equipaggi del 118 in tempi rapidissimi, a prescindere dal fatto che avesse potuto sopravvivere o meno alle lesioni".
Perchè poi il consolato francese è stato avvisato solo dopo 3 giorni? Perchè non è stato possibile chiedere all'operatore telefonico gli ultimi numeri utilizzati per informare così parenti e amici? Le domande di Compte. Il presidente del 118 Balzanelli replica alla lettera "intrisa di dolore”, precisando che su alcuni interrogativi non è in grado di fornire una risposta, perché gli argomenti riguardano le autorità competenti. Poi però rinnova l'appello al presidente del Consiglio Conte e al ministro dello Sviluppo economico Patuanelli ad intervenire subito per l'applicazione della direttiva sulla geolocalizzazione, " proprio in nome e in ricordo di Simon Gautier.