La mamma: "Non ho ucciso Jolanda, dormivo"

Interrogatorio di garanzia per la donna accusata di aver ucciso la figlia di 8 mesi

Sant'Egidio del Monte Albino.  

“Non ho ucciso Jolanda. Quando si è svegliata la bimba era già senza vita". Questo il racconto della 31enne di Pagani Immacolata Monti, madre della piccola di otto mesi morta a Sant'Egidio del Monte Albino, nel Salernitano, per presunti maltrattamenti. La donna, da venerdì in carcere a Salerno con l'accusa di omicidio pluriaggravato e maltrattamenti in famiglia in concorso con il marito, è stata sottoposta all'interrogatorio di garanzia. Assistita dall'avvocato Vincenzo Calabrese, ha ricostruito davanti al gip del Tribunale di Nocera Inferiore, Luigi Levita quanto successe la notte tra il 21 e 22 giugno nella loro abitazione, quando la piccola Jolanda morì.

Resasi conto che la bimba non respirava più avrebbe chiesto l'intervento dei soccorsi. Per la Procura di Nocera Inferiore, la donna però non solo avrebbe coperto il marito, anche lui in carcere, ma sarebbe sua complice. Immacolata Monti avrebbe ribadito però la loro innocenza. “Di lui avevo paura, mi picchiava, e mi diceva di non far vedere la piccola a nessuno. Mio marito pensava fosse in coma, io mi ero accorta che non respirava, invece”. E sulla frase incriminata intercettata dagli investigatori “La verità… non deve mai venire fuori… ci facciamo cinquant’anni di carcere”. Avrebbe detto di riferirsi ad una cosa detta dalla madre che le consigliava di dire la verità. Per i magistrati la sua versione però non è credibile. Intanto l'avvocato Calabrese nei prossimi giorni esaminerà gli atti per valutare la possibilità di presentare ricorso al Riesame.