Sequestro Helios, il ministro Costa: "Risultato importante"

"Ricordo il grido d'allarme delle mamme e dei cittadini di Scafati: ho subito allertato il Noe"

Scafati.  

Dopo il sequestro dell'impianto rifiuti della Helios di Scafati, il ministro con delega all'Ambiente Sergio Costa commenta: "Ricordo chiaramente il grido di allarme dei cittadini qualche mese fa. Alcune mamme mi indicarono quell'impianto, proprio in centro città. Io ho immediatamente interessato il Noe e il sequestro preventivo ha dato ragione alle preoccupazioni dei cittadini". Dopo le verifiche da parte dei militari dell'Arma, sono scattati dunque i sigilli all'impianto che tratta rifiuti speciali pericolosi nella cittadina dell'agro. Si tratta solo dell'ultimo round di un braccio di ferro che va avanti da tempo, tra denunce e polemiche. A Costa, che aveva fatto tappa a Scafati lo scorso 24 novembre, era stato consegnato un dossier da parte dei residenti. 

 "Registriamo un nuovo importante risultato per la tutela dell'ambiente e la salvaguardia della salute pubblica - le parole del ministro - ottenuto grazie all'azione costante dei carabinieri del Noe e della magistratura, ma reso possibile anche dalla collaborazione di tutti quei cittadini esasperati e stanchi di subire continui abusi ai danni della propria salute e del territorio in cui vivono". Le indagini sono state coordinate dalla procura di Nocera Inferiore. 

"Ai militari impegnati costantemente nella salvaguardia dell'ambiente - ha aggiunto Costa - vanno i miei complimenti per l'ennesimo risultato conseguito. Con l'auspicio che possano trovare sempre maggiore sostegno nella collaborazione dei cittadini".

Numerose le contestazioni ambientali contestate all'impianto: il ministero ha fatto sapere che è stato utilizzato "in difformità alle autorizzazioni concesse, riscontrando alcune centinaia di balle di rifiuti speciali pericolosi e non costituiti da imballaggi in plastica, rifiuti misti, rifiuti derivanti da attività di recupero, metalli, ingombranti, pneumatici fuori uso, batterie esauste, plastica e gomma, stoccati in aree non consentite e in quantità eccedenti per oltre mille tonnellate il limite autorizzato. Gli accertamenti hanno inoltre consentito di verificare evidenti inadeguatezze del sistema di abbattimento degli odori nel capannone adibito allo stoccaggio dell'umido, comportando una costante emissione di odori molesti propagatisi sia nell'area dell'impianto che all'esterno, favorendo la proliferazione di ratti e insetti e creando evidenti disagi per la cittadinanza residente nelle aree limitrofe".