“L’uomo che De Luca ha invitato pubblicamente a emulare, l’esponente da Prima Repubblica che per il governatore rappresenta la macchina di voti perfetta, il politico che rastrella preferenze grazie quello che l’attuale presidente Regione Campania ha definito “il sistema delle fritture di pesce”, si trova oggi al centro di un’indagine con sul capo l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. Un’indagine che Franco Alfieri, già capo della segreteria politica di De Luca e suo consigliere con delega all’Agricultura, condivide con il suo eterno amico e sindaco di Agropoli Adamo Coppola. Un’attività inquirente scaturita anche grazie all’opera di incessante denuncia dei nostri attivisti e del nostro portavoce al Consiglio comunale di Agropoli”. E’ quanto sostengono il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano e la deputata M5S Anna Bilotti.
“Di fronte a un’accusa di questo tenore – sottolineano Bilotti e Cammarano - ci chiediamo cosa aspetti il Pd, che oggi ha tra i suoi massimi esponenti al Sud il capolista alle europee ed ex numero uno dell’Antimafia Roberti, a chiedere ad Alfieri di ritirare ad horas la sua candidatura. Quella stessa candidatura battezzata in pompa magna in una cerimonia evento alla presenza del figlio di papà Piero De Luca”.
“Da anni – ricorda il consigliere M5S al Comune di Agropoli Consolato Natalino Caccamo – cerchiamo di portare all’attenzione degli organi inquirenti, con puntuali esposti alla magistratura ordinaria, alla Prefettura e al ministero dell’Interno, un sistema di clientele e favori che soffoca i principi di democrazia e non consente l’espressione del voto libero. Un sistema che giustifica vittorie bulgare, che abbiamo sistematicamente denunciato e sul quale si sono accesi ora i riflettori della Direzione investigativa antimafia e della squadra mobile di Salerno”.