Ennesimo colpo ai gruppi criminali specializzati nel traffico di droga in provincia di Salerno: all'alba infatti è scattata l'operazione dei carabinieri del comando provinciale di Salerno, ed in particolare della compagnia di Mercato San Severino guidata dal maggiore Alessandro Cisternino, coordinata dalla procura di Nocera Inferiore.
Sono nove le persone indagate accusate, a vario titolo, di detenzione e spaccio di droga. Altrettante le ordinanze cautelari emessi dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Nocera Inferiore. Il blitz ha interessato diversi comuni salernitani e conferma ancora una volta come il traffico di stupefacenti sia un business esteso e soprattutto redditizio.
ARRESTI, DOMICILIARI E DIVIETI DI DIMORA
Nel dettaglio, le ordinanze cautelari emesse dal gip sono così strutturate: 4 persone in carcere, 2 ai domiciliari e 3 divieti di dimora. Prima di queste nove misure, altri sei presunti corrieri - sorpresi in flagranza di reato mentre trrasportavano la droga - erano stati sorpresi dai carabinieri.
COMANDANO I GIOVANISSIMI
Due i gruppi criminali incastrati nelle operazioni: in entrambi i casi dalle indagini è emerso che la parte del leone la facevano due giovanissimi, rispettivamente di 20 e 29 anni, che tenevano le redini dei due gruppi. "Non faccio sociologia - le parole del procuratore capo Antonio Centore -, ma è un dato che certamente fa riflettere".
I FIUMI DI DROGA
Cocaina ed eroina arrivavano da Castelvolturno e, in parte, anche da Torre Annunziata. Nel primo caso a rifornire i due gruppi era uno straniero che però non è stato identificato. Il dato che è emerso è che nonostante i sequestri ripetuti di sostanze stupefacenti da parte dei carabinieri, la droga dopo poche ore era nuovamente disponibile. Insomma, per gli inquirenti un mercato non solo fiorente e ovviamente redditizio ma anche strutturato e radicato, capace di rifornirsi subito anche dopo i blitz delle forze dell'ordine
A CAVALLO DI DUE PROVINCE
Un vastissimo territorio che vedeva coinvolta la Valle dell'Irno e non solo: Mercato San Severino, Siano, Castel San Giorgio ma con propaggini che arrivavano anche a Montoro e Roccapiemonte. Nella maggior parte dei casi la droga veniva scambiata nei pressi dell'uscita autostradale del casello di Mercato San Severino.
LE MINACCE E LA GESTIONE "IMPRENDITORIALE"
"Devo venire là e spaccarti la testa?": è solo una delle conversazioni intercettate dagli investigatori durante le indagini. Protagonisti del dialogo quello che la procura ritiene essere il capo di uno dei due sodalizi criminali e uno dei presunti pusher che non aveva risposto al cellulare utilizzato - a turno - per raccogliere gli "ordini" di droga dai consumatori.