Caporalato: sospeso il consigliere Pasquale infante

Stamani il Prefetto ha notificato l'atto al presidente dell'Assise del comune di Eboli

Eboli.  

Il prefetto di Salerno sospende dalla carica di consigliere comunale del Comune di Eboli, Pasquale Infante. L’atto è stato notificato nella giornata di oggi al presidente del consiglio comunale il quale dovrà provvedere a trasmetterlo a tutti i componenti la Civica assise e, a convocare il consiglio ai fini della presa d’atto.

La sospensione arriva a distanza di alcuni giorni dall’arresto di Pasquale Infante, accusato, insieme ad altri di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina, intermediazione illecita e sfruttamento di lavoratori con e senza permesso di soggiorno, riduzione in schiavitù e tratta di persone. Infante, commercialista ebolitano, avrebbe avuto, secondo gli inquirenti, un ruolo importante, nella gestione delle pratiche.  Intanto, Lunedì prenderanno il via gli interrogatori delle persone raggiunte dall’ordinanza cautelare. Dinanzi al giudice per le indagini preliminari Giovanna Pacifico, compariranno per l’interrogatorio di garanzia: Amzeghal Hassan, Karima Elaarabi, Alì Amezghal, El Habib Amze- ghal, Abdellah Ait Berka, Nouredine Azzouz, Fatiha Azzouz, Er Riyai El Aroui, Mohammed Mankouch, Antonio ALfano, Matilde Zingari, Raffaele Barretta, Antonio Bar- retta, Vito Boffa, Luca Boffa, Rosario Cataldo, Emanuele Cataldo, Attilio De Devitiis, Antonio De Vivo, Valeriano Di Stefano, Maurizio Mario Galante, Raffaele Galiano, Aniello Giacomaniello, Pasquale Infante, Massimo Mo- naco, Raffaele Rosati, Gerardo Verderame, Abdel- halim Benslimane, Daniela Marina Dondea, Yassin Mekroum, Roberto D’Amato, Ernesto De Devitiis, Raffaele Ferrara, Maria Infante, Errico Marrazzo.

I destinatari dell’ordinanza cautelare sono accusati di aver posto in piedi un sistema per raggirare il decreto flussi e favorire cosi` l’immigrazione clandestina nei campi agricoli della provincia di Salerno. Un sistema collaudato che partiva dal Marocco e rag- giungeva le aziende agricole della piana del Sele, con l’intermediazione del commercialista ebolitano, Pasquale Infante, finito agli arresti domiciliari. L’organizzazione, oltre che nel salernitano, aveva ramificazioni a Policoro e Monsummano Terme e all’esterno, con basi in Marocco, Francia e Belgio. Dai 5 mila ai 12 mila euro il compenso per il rilascio del “servizio” per raggiungere l’Italia ed ottenere il permesso di soggiorno per lavoro stagionale. Il pagamento avveniva in Marocco ma, una volta giunto in Italia l’aspirante lavoratore, la pratica non giungeva al suo perfezionamento.