"Sono felice della forte collaborazione tra avvocatura e magistratura, in special modo preme ricordare del tavolo instaurato tra camera penale e Anm". Lo ha sostenuto il presidente della Camera Penale Michele Sarno nel corso del suo intervento all’inagurazione dell’anno giudiziario della Corte di Appello di Salerno. “Voglio chiarire un concetto: ho sentito parlare di diritti, lo sciopero è l’esercizio di questo. Quando viene rappresentato in favore di qualcosa credo rappresenti una reale risorsa. Devo far comprendere qual è la motivazione dello sciopero: è la ragione più alta che è sottesa al valore di questa toga, fatta di chi vuole difendere i diritti indipendentemente dall’appartenenza categoriale. Lo abbiamo fatto per tutti quei magistrati, cancellieri, personale di polizia giudiziaria, forze dell’ordine che non riuscivano che non erano messi in condizione di lavorare in misura adeguata. Era quindi uno sciopero che andava tutelato. Se rispetto a questo nessuno dice nulla e siamo costretti a volgere lo sguardo dall’altro lato”.
Poi ha aggiunto che "la giustizia non deve limitarsi a essere giusta ma deve andare oltre e mirare a sforzarsi di apparire giusta perché il vero problema del nostro paese è la percezione che all’esterno si ha che noi siamo nel momento in cui amministriamo la giustizia. E quando dico noi sottolineo che contribuiamo anche noi ad amministrare la giustizia. Dal pulpito più elevato di chi rappresenta la magistratura requirente si è arrivati a un’indicazione che l’anno passato era forse stata colta in maniera lieve, quando avevo detto che la preoccupazione era la violazione del principio di tassatività, nel momento in cui interpretazione giurisprudenziale diventava un moloc che non poteva essere mutuato; quel rigurgito di richiesta d’indipendenza della magistratura e fatto proprio dall’avvocatura, che anche lei è motore della decisione e molto spesso determina le condizioni per una decisione che sia aderente al tratto della realtà".
“Non possiamo sentire che l’avvocatura è contigua alla propria clientela: sono cose aberranti che abbiamo sentito nel nostro paese, rispetto alle quali ci dobbiamo inalberare. Non possiamo accettare che un ministro della Repubblica si alzi e possa dire che gli avvocati sono azzeccagarbugli. Questa affermazione offende anche lui, perché ha dimenticato qual è la sua professione. Abbiamo un concetto di pariteticità e di uguaglianza nell’ambito di chi vive ogni giorno nei tribunali. Il nostro sciopero non è stato né contro il presidente Pentagallo né contro la presidente Russo, ma in loro favore. Con questo sciopero abbiamo consentito che certe criticità, con una presenza meno massiccia, si potessero risolvere più facilmente. La legalità è l’etica della responsabilità, l’amore per l’istituzione anche se questa non corrisponde. In questo paese quando avanzi problemi scateni rissa tra guelfi e ghibellini, ma sono convinto che l’uomo coraggioso e intelligente li affronta, perché solo così si ha la speranza di superarli”, ha concluso il presidente dei penalisti salernitani Michele Sarno.
Pina Ferro