Porta i fiori al figlio morto a Rigopiano: multato

Lo sfogo di Alessio Feniello

Valva.  

“Cosa posso dire, oggi mi hanno notificato questo perché mi sono recato a Rigopiano a portare dei fiori dove hanno ucciso mio figlio Stefano Feniello. Mi sono introdotto, secondo loro, in un’area sottoposta a sequestro. Pare che questo magistrato mi fa una proposta: o paghi 4.550,00 euro o ti fai due mesi di carcere”. Si sfoga così Alessio Feniello, padre di Stefano Feniello, il 28enne originario di Valva che perse la vita durante la valanga che nel gennaio del 2017 travolse la nota struttura alberghiera abruzzese.

Il decreto di condanna penale, su proposta del procuratore capo Massimiliano Serpi e il sostituto Salvatore Campochiaro, è stato firmato dal Gip Elio Bongrazio del tribunale di Pescara. Questa la colpa di Feniello - si legge nel documento - "introdursi abusivamente e permanendovi nonostante nonostante ripetute diffide e inviti ad uscirne rivoltigli da appartenenti alle forze dell'ordine addetti alla vigilanza del sito”.

Il padre di Stefano ha poi continuato rivolgendosi al magistrato: “Se necessario faccio tre mesi di carcere. Ma ti invito a fare i processi seri visto che sei pagato da noi contribuenti italiani.

Italiani, è arrivata l’ora di ribellarsi. Quelli ché non hanno fatto niente per salvare 29 persone a Rigopiano stanno tutti ancora a piede libero io invece devo pagare. Se sono colpevole io non mi tiro indietro. Dimenticavo, ma secondo voi io cosa c’ho da perdere? Scusate fate arrivare questo messaggio al ministro Salvini vediamo cosa ne pensa” ha concluso Feniello.