Si riaprono le porte del carcere per Pasquale Aliberti. L’ex sindaco di Scafati, agli arresti domiciliari a Roccaraso per scambio elettorale politico mafioso, avrebbe comunicato con il fratello e alcuni amici attraverso delle lettere, una infrazione alle prescrizioni relative alla detenzione domiciliare.
Così nel pomeriggio di ieri i carabinieri della stazione di Roccaraso hanno notificato all'ex fascia tricolore l'aggravamento della misura cautelare, dopo la richiesta dell'Antimafia di Salerno accolta dal tribunale di Nocera Inferiore, portando Aliberti nel carcere dell'Aquila.
A fare da tramite, secondo la procura, portando le missive, sarebbe stato proprio il padre che viveva con lui nella casa di Roccaraso. Gli inquirenti non avrebbero trovato le lettere ma avrebbero intercettato dei discorsi nell’auto del fratello di Pasquale Aliberti, Nello, che avrebbero dimostrato come tra i due ci fossero contatti.
Torna così dietro le sbarre l'ex fascia tricolore di Scafati, al quale erano stati concessi i domiciliari fuori regione senza braccialetto elettronico. Intanto gli inquirenti sarebbero al lavoro per chiarire chi fossero i destinatari di queste lettere, non solo il fratello e la moglie, la consigliera regionale Monica Paolino.
Aliberti avrebbe potuto comunicare solo con i genitori che vivevano insieme a lui nella casa di Roccaraso. ll prossimo quattro luglio Aliberti è atteso in aula a Nocera Inferiore per la prima udienza del processo che, oltre a lui, vede coinvolte altre sei persone.
S.B.