Reflui nel fiume e prodotti cancerogeni: sigilli al caseificio

Denunciate due persone. Sequestro da due milioni di euro

Scoperto anche un sistema di affumicatura illegale dei prodotti caseari

Eboli.  

Scaricavano illegalmente reflui industriali nel fiume Sele. Il titolare di un noto caseificio ed uno dei responsabili dell’impianto sono stati denunciati per numerose violazioni in materia ambientale. Trovati all'interno della struttura anche dei prodotti ritenuti cancerogeni. I militari della Guardia di Finanza hanno così proceduto al sequestro di un’area di circa 10mila metri quadri, nonché del caseificio e delle attrezzature presenti, di vari locali, depositi e strutture sulle quali sono in corso verifiche dal punto di vista urbanistico, per un valore complessivo di circa due milioni di euro.

L'operazione a tutela dell’ambiente da parte dei militari della Guardia di Finanza – Gruppo di Eboli e del personale del Nucleo Provinciale Guardie Giurate Accademia Kronos di Salerno si è svolta qaulche giorno fa e si inserisce nella campagna promossa a livello nazionale dall’Associazione Accademia Kronos “Io faccio la mia parte”, che ha come obiettivo la sensibilizzazione alle problematiche dell’inquinamento ed il contrasto degli illeciti ambientali attraverso specifiche azioni di controllo del territorio. Dopo lunghe ricerche ed indagini i militari sono riusciti ad individuare i responsabili di un vasto fenomeno di inquinamento di un canale consortile nel quale venivano illecitamente smaltiti fanghi e reflui della lavorazione del latte.

Il personale tecnico delle Guardie AK ha individuato le condotte interrate attraverso le quali erano illecitamente smaltiti i reflui inquinanti che, dopo un percorso di qualche chilometro, andavano ad immettersi nel fiume Sele (Area della Riserva Naturale Foce Sele Tanagro). Dopo questa scoperta i militari della Guardia di Finanza ed il personale tecnico AK hanno proceduto immediatamente all'ispezione all’interno della struttura dalla quale si originavano i reflui.

Nonostante la complessità e le difficoltà operative emerse in fase di controllo a causa della estensione della struttura - un noto caseificio nel quale si effettuava la lavorazione del latte e dei suoi derivati per produrre varie tipologie di prodotti-, i militari ed il personale tecnico AK grazie all’impiego di particolari coloranti (fluoresceina) sono riusciti a portare alla luce il sistema di condotte interrate tramite le quali da tempo, venivano illecitamente smaltiti i reflui ed i fanghi inquinanti.

Dopo aver proceduto alla identificazione di oltre 15 persone, sono state accertate ulteriori violazioni in materia di gestione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi a seguito delle quali il titolare dell’opificio industriale ed uno dei responsabili dell’impianto sono stati denunciati.

Accertata anche la presenza di locali in evidente stato di abbandono e degrado destinati abusivamente all’affumicatura di prodotti derivati dal latte, all’interno dei quali erano presenti rifiuti di varia natura (plastica, indumenti e materiali legnosi verniciati) impiegati presumibilmente per affumicare vari prodotti dopo la combustione.

I militari della Guardia di Finanza di Eboli, hanno così richiesto immediatamente l’intervento dell’Asl competente per territorio che ha effettuato dei prelievi di campioni di prodotto fresco posto in vendita, per valutare la presenza di sostanze inquinanti ed in particolare idrocarburi policiclici aromatici (IPA) alcuni dei quali  sono classificati dall’IARC come cancerogeni.

Accertate così le numerose violazioni in materia ambientale i militari della Guardia di Finanza hanno proceduto con il sequestro dell'azienda e dei locali fatiscenti nei quali veniva presumibilmente effettuata l’affumicatura, nonostante il caseificio disponesse di prodotti come il “fumo liquido” che, benchè allo stato puro sia classificato come liquido pericoloso e corrosivo, con numerose controindicazioni, viene largamente impiegato dalle industrie alimentari e nei caseifici per affumicare artificialmente i prodotti caseari.