Lo dimettono dall'ospedale e muore, otto medici indagati

Aperta un'inchiesta sul decesso del 52enne Renato Maffia

I familiari denunciano: vogliamo la verità

Eboli.  

Sono otto i medici indagati, con l’accusa di omicidio colposo, per la tragica morte del musicista 52enne Renato Maffia. L'uomo, residente a Campagna, ha perso la vita martedì sera mentre stava rientrando a casa con i familiari, dopo essere stato dimesso per ben due volte dall’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Eboli.

La moglie del 52enne ha sporto denuncia ai carabinieri. La procura di Salerno ha così aperto un’inchiesta, coordinata dal pm Roberto Penna, per chiarire la dinamica di quanto accaduto in quelle drammatiche ore. Nella mattinata di ieri intanto i carabinieri hanno notificato gli avvisi di garanzia ai medici indagati. Ulteriori dettagli cruciali per le indagini potranno ora arrivare in seguito all'autopsia che sarà effettuata nelle prossime ore: un esame che restituirà  le cause del decesso.

Una morte che ha spinto anche il direttore dell’Asl Antonio Giordano a disporre una commissione di inchiesta sul caso. Il 52enne era stato in ospedale perché avvertiva da ore dei forti dolori al petto. Visitato una prima volta in mattinata, era stato dimesso dai medici del pronto soccorso. Era così tornato a casa dove aveva pranzato con la famiglia e poi riposato.

Poi però i dolori si erano ripresentati, sempre più forti, è così che l'uomo aveva deciso di tornare nuovamente in ospedale per un controllo. Effettuati alcuni esami di routine, analisi del sangue e cardiaci, era stato però dimesso nuovamente dal nosocomio ebolitano.

Proprio nel tragitto in macchina verso casa aveva avvertito un malore che era stato per lui fatale. Molto probabilmente un infarto fulminante che non gli aveva lasciato scampo. I familiari - Maffia lascia la moglie e quattro figli - hanno così deciso chiedere chiarezza sulla vicenda e hanno denunciato quanto accaduto all'ospedale alla Procura 

S.B.