Sono stati condannati. Arriva dopo sette anni la sentenza per due medici dell'ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno, accusati della morte della 35enne di Futani Stefania Ruocco. I fatti risalgono al maggio del 2011 quando la donna partorì nel nosocomio salernitano la sua terza figlia.
Condannati Gennaro Luongo, primario del reparto di Ginecologia, e il collega Carmine Pagano, per i quali la pena, sospesa, è stata di un anno a testa. Tutti assolti gli altri medici che sottoposero la 35enne ad un intervento di isterectomia.
Per l'accusa - il marito della donna si è costituito parte civile-, a provocare l’emorragia, che sarebbe poi costata la vita a Stefania Ruocco, sarebbbe stata la placenta accreta. La placenta, che normalmente si stacca dall’utero dopo il parto per essere poi espulsa, sarebbe invece rimasta attaccata più in profondità, aderendo allo strato muscolare di cui sono costituite le pareti dell’utero.
Da qui i problemi che hanno portato la donna a essere operata più volte dopo il parto cesareo. Quel 4 maggio del 2011 Stefania Ruocco si recò prima all'ospedale di Vallo della Lucania, per poi firmare le dimissioni e raggiungere il suo ginecologo al Ruggi di Salerno.
Qui diede alla luce con parto cesareo la sua terza bambina. La piccola venne fatta vedere ai familiari ma Stefania rimase in sala operatoria. Solo alle due e trenta di notte, così hanno denunciato i parenti della donna, vennero informati che Stefania aveva dovuto subire l'asportazione dell'utero perché la placenta accreta aveva causato, avevano poi spiegato i sanitari, una gravissima emorragia interna. Un'emorragia che purtroppo le fu fatale.
La mattina successiva Stefania andò in arresto cardiaco, poi entrò in coma. Alle 18.30 dell'11 maggio il suo cuore smise di battere per sempre. Un dramma.
S.B.