Niente figlio maschio e giù botte alla moglie, 37enne nei guai

Un uomo originario dell'Algeria ma residente a Capaccio potrebbe finire alla sbarra

Tra il 2014 e il 2016 ha più volte percosso la sua compagna. Il pm ha chiesto per lui il rinvio a giudizio

Capaccio.  

Rischia il processo l’algerino 37enne residente a Capaccio che tra il 2014 e il 2016 ha percosso più volte la moglie arrivando addirittura a tentare di investirla perché la donna era ai suoi occhi “colpevole” di non riuscire a dargli un figlio maschio dopo quattro femmine.

Il pubblico ministero del tribunale di Salerno ha infatti chiesto al Gup il rinvio a giudizio per l’uomo accusato di violenze domestiche nei confronti di sua moglie. L’uomo in più occasioni avrebbe offeso e picchiato la donna sotto gli occhi atterriti delle figlie. Nell’agosto del 2014 il 37enne colpì la moglie con un coltello procurandole un taglio all’avambraccio; nel gennaio del 2015 con un tizzone di legno ardente prelevato dal camino tento di ustionarle il viso;  in un’altra occasione tentò di investirla addirittura.

 La donna, anch’essa nordafricana, oltre ad essere stata privata dal marito dei documenti di identità in modo da non poter tornare in patria, nell’aprile 2016 fu costretta ad avere rapporti sessuali con il suo aguzzino che continuava a ripetere che in caso di rifiuto avrebbe fatto esplodere l’abitazione e, per essere più credibile e spaventare sua moglie che doveva sottomersi alla sua volontà, recise il tubo del gas della stufa. Fu allora che la donna decise di ribellarsi e di sporgere denuncia contro il suo uomo che ora, per le violenze perpetuate rischia grosso.

Redazione