La camorra in comune: il boss fa scena muta davanti ai giudici

Intanto si aspetta la decisione della prefettura su un'eventuale scioglimento del consiglio

Nocera Inferiore.  

Scena muta, davanti al gip il boss Antonio Pignataro ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Così l'ex della Nuova Camorra Organizzata, ora ritenuto a capo dell'organizzazione che ha messo in piedi la presunta corruzione elettorale a Nocera Inferiore, finita nella rete di dda, procura e carabinieri del ros, è passato dall'impartire ordini al silenzio.

Pignataro, difeso dall'avvocato Antonio Sarno, in sede di interrogatorio di garanzia non ha risposto alle domande e lo hanno seguito con lo stesso atteggiamento quelli ritenuti i suoi fedelissimi: tra questi Ciro Eboli, il presunto uomo sul campo di Pignataro, il suo tramite. Neanche una parola anche dal giovane referente per l'attacchinaggio Luigi Sarno, l'uomo accusato di stabilire voti e scambi, attestati da foto che dimostrassero l'accordo. Anche Carlo Bianco, consigliere comunale uscente alle ultime elezioni aveva scelto di non rispondere.

A tutti e quattro sono arrivate le misure cautelari ordinate dal gip Stefano Berni Canani. Sono in carcere Pignataro, Eboli, e Bianco, mentre Sarno si trova ai domiciliari. “Non conosco nessuno di questi signori”, così ha parlato due giorni fa invece Nicola Maisto, il consigliere eletto di Nocera, indagato per corruzione elettorale e per presunta compra vendita di voti. Intanto si è in attesa della decisione della prefettura sull'eventuale scioglimento del consiglio del centro dell'Agro.  

Sara Botte