Tortura la moglie: getta liquido bollente sulle parti intime

Condannato a 5 anni di carcere un 33enne

La donna era segregata in casa

Pagani.  

E' stato condannato dal tribunale di Nocera Inferiore a cinque anni e due mesi di carcere per aver torturato, sequestrato e picchiato la moglie. Colpevole un marocchino di 33 anni, C.K. , residente a Pagani, arrestato dai carabinieri nel maggio 2016. A denunciare le violenze la moglie stessa, che riuscita a fuggire di casa chiamò i carabinieri. L'uomo rispondeva di lesioni gravissime, sequestro di persona e maltrattamenti. Tremendi i soprusi che la donna ha dovuto affrontare: segregata in casa. Il marito bloccava la porta della sua stanza, chiusa con una catena, così come le finestre.

A scatenare le violenze dell'uomo la sua folle gelosia per un presunto tradimento di cui la donna sarebbe stata incolpata. Il 33enne è arrivato a cospargere con del liquido bollente le parti intime della moglie. Il gip nell'ordinanza di custodia cautelare spiegò il gesto in questo modo: «Le zone erogene colpite simboleggiano la femminilità che l’indagato voleva aggredire per punire l’infedeltà, vera e presunta, della donna nei suoi confronti». La donna stessa nel ricordare quella violenza ha raccontato che quel giorno, alle sette e mezza di sera, il marito le chiese di spogliarsi nuda e confessare se aveva relazioni, poi la ha insultata, iniziando a picchiarla, le ha rasato i capelli e l'ha colpita con un calcio sotto la gola.

Le ha poi legato stretto polsi e caviglie con una fascetta bianca, ha preso un cucchiaio di plastica vicino ai fuochi della cucina e ha iniziato a sciogliere la plastica sull’inguine della moglie, dicendo che con quelle parti l'aveva tradito e quindi andavano bruciate, continuando a minacciarla di morte. La donna riuscì a fuggire e si recò al pronto soccorso di Nocera Inferiore. Poi la denuncia, il processo e la condanna.

Redazione Salerno