Quattro figlie femmine, lui però voleva un maschio. Dato che non arrivava, se la prendeva con la moglie, non in grado di dargli un “erede”. Picchiandola con calci e pugni e arrivando persino a torturarla con tizzoni di legno ardenti. L'incubo della donna è durato per anni, e si è consumato in una palazzina a Licinella di Paestum.
Per queste violenze un algerino di 37 anni, bracciante agricolo, residente a Paestum, è stato destinatario di una richiesta di rinvio a giudizio dopo le denunce della consorte, di nazionalità marocchina. E’ stata lei a raccontare tutto ai carabinieri. L’udienza davanti al gup è stata fissata per giugno. La donna, oltre a subire violenze e soprusi in casa, non poteva uscire da sola e poteva indossare solo abiti della cultura islamica, non le era permesso neppure frequentare la comunità presente in zona.
Vano anche il suo tentativo di fuggire e tornare in Marocco, il marito, intuendo tutto, è arrivato a farle sparire i documenti, il passaporto e il permesso di soggiorno. Da qui la decisione della donna di denunciare tutto ai carabinieri e raccontare i tanti episodi confermati anche da un vicino di casa.
Redazione Salerno