Ancora nessuna notizia di Stefano Feniello. Quarto giorno di esasperazione, dolore e rabbia per i parenti per il giovane salernitano ancora disperso. Si cercano 23 persone. Il padre Alessio accusa il governo di ritardi nei soccorsi. La fidanzata estratta da quell'inferno di neve, crolli e macerie chiede di lui.
Lo dice il padre di Stefano Feniello, giovane disperso all'hotel Rigopiano, che racconta di aver parlato con i parenti di Francesca Bronzi, fidanzata del ragazzo, ora ricoverata in ospedale. La ragazza sta bene. «Se chiede di mio figlio - dice il padre del giovane - immagino che non sappia cosa sia accaduto a Stefano». I due erano a Rigopiano per festeggiare il compleanno del giovane; per l'occasione la fidanzata gli aveva regalato il soggiorno in hotel. Poi la tragedia e quella valanga.
«Ero al buio, in uno spazio piccolissimo, senza acqua e senza cibo. Molte persone erano nella sala garden, alcuni, tra cui me e Stefano, nella sala camino e i bambini nella sala biliardo». Così Francesca una delle superstiti dell'hotel Rigopiano, avrebbe descritto ai familiari le terribili ore trascorse dopo la valanga, fino all'arrivo dei soccorritori, in quella trappola. Fornisce indicazioni per dare elementi utili ai soccorritori, perchè salvino il suo amore.
È una furia Alessio Feniello, il papà di Stefano che grida alla telecamer in attesa di notizie all'ospedale di Pescara, l'uomo originario di Valva, nel Salernitano, accusa il governo dei ritardi nei soccorsi: «Si devono vergognare, sto aspettando da tre giorni (ieri per chi legge, ndr). (...). Ieri sera abbiamo saputo che Stefano era nel gruppo dei 5 superstiti ma a Pescara ne sono arrivati solo 4. Nessuno ci fa sapere niente, apprendiamo informazioni solo dai giornalisti. Nessuno si degna di dirci nulla», dicono ancora il padre e i parenti di Stefano Feniello, che era a Rigopiano. Era nella lista diffusa due sere fa delle cinque persone estratte dall'hotel. Poi solo 4 le persone arrivate. Stefano non c'era.