Legato mani e piedi in ospedale fino a morire: la condanna

Cambia la sentenza per gli infermieri e i medici accusati della morte di Mastrogiovanni

Vallo della Lucania.  

I giudici della Corte d'Appello di Salerno hanno modificato la sentenza di primo grado a carico di medici e infermieri dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania accusati della morte di Francesco Mastrogiovanni, il maestro deceduto nel reparto di psichiatria nell’agosto del 2009.

Mastrogiovanni era stato sottoposto ad un Tso obbligatorio, aveva 58 anni, venne legato mani e piedi a un letto di contenzione per 87 ore, potendo mangiare una sola volta all'atto del ricovero e assumendo come liquidi poco più di un litro di soluzione da una flebo. Tutto venne registrato dalle telecamere di videosorveglianza che inchiodò gli imputati. La sentenza di primo grado fu emessa dal Tribunale di Vallo il 30 ottobre del 2012.
 I sei infermieri, assolti in primo grado sono stati condannati ciascuno di loro ad un anno e tre mesi di reclusione, pena sospesa, per sequestro di persona e conseguente decesso.

Un piccolo sconto di pena invece per i medici del reparto di psichiatria condannati in primo grado, gli sono state riconosciute le attenuanti generiche, per loro l'accusa è di falso in atto pubblico, le pene vanno dai 13 mesi ai due anni. Per tutti pena sospesa e sospese anche le misure interdittive. Il maestro elementare di Castelnuovo Cilento era morto per un edema polmonare la notte del 4 agosto, in seguito ad un ricovero scaturito da un trattamento sanitario obbligatorio e dopo un’ininterrotta contenzione chimica e meccanica di oltre ottanta ore.

Tutto era nato in seguito ad una comunicazione fatta dai vigili urbani all’allor sindaco di Pollica Angelo Vassallo, tristemente noto per essere poi stato assassinato, perchè Mastrogiovanni avera percorso una zona ad alta velocità provocando incidenti, da lì la firma da parte del primo cittadino della richiesta di tso, la resistenza di Mastrogiovanni, in seguito condotto nell'ospedale dal quale non uscirà mai più vivo.

Redazione Salerno