Un viaggio di 99 giorni per aiutare i bambini

Un giovane architetto salernitano gira il mondo con il suo progetto umanitario

San Cipriano Picentino.  

Ha deciso di partire con uno zaino e un progetto ben chiaro in mente, viaggiare e cercare le associazione no profit da sostenere e promuovere, attivando una raccolta fondi documentata per comprare e regalare alle persone ciò di cui più hanno bisogno. Questa l'idea di Rossella Notari, giovane architetto di San Cipriano Picentino, 29 anni e tanta voglia di aiutare, 99 giorni di viaggio tra Thailandia, Cambogia, Vietnam e Nepal. Tutto è iniziato da un viaggio in Spagna per il cammino di Santiago di Compostela a dirlo lei stessa “a volte la vita ci riserva momenti particolari – racconta Rossella – dopo aver camminato per 500 km ho capito quello che mi dicevano le persone che ho incontrato durante il mio cammino“eres valiente” sii coraggiosa se tieni a qualcosa, ho pensato sì io posso, sentendo una scossa che solo i viaggiatori possono sentire, così ho riunito i pezzi di un progetto che avevo in mente da tempo, ed eccomi qui a viaggiare in solitaria con il mio zaino, senza comfort, pronta ad aiutare sul campo, usando i social per comunicare”.

In tanti la seguono e la sostengono proprio grazie al web utilizzando i canali Facebook, Instagram e Twitter, solo digitanto il nome del suo progetto “99 day to help onlus”. Rossella al termine del suo viaggio dividerà l'importo prodotto dalla sua raccolta fondi, donandolo alle organizzazioni che l'hanno accolta in questo suo “percorso di vita”, con quelle somme, potrà comprare quello di cui in questi luoghi c'è tanto bisogno. Giorno di partenza il 16 agosto scorso, la prima tappa di questo itinerario è stato un orfanatrofio in un villaggio vicini a Phop Phra nei pressi di Mae Sot in Thailandia, qui in migliaia sono stati perseguitati dal regime dei militari, le condizioni di chi ci vive sono molto al di sotto della povertà. “In questo posto ho conosciuto Ole Jorgen che a Mae Sot ha fondato Blessed Homes, un luogo che accoglie bambini e giovani vittime del conflitto in Birmania.

Il centro offre loro una casa, concentrandosi anche in una futura formazione lavorativa che dia ai ragazzi un giorno un modo per vivere autonomamente”. L'organizzazione ha nelle sue basi anche Orphanages, un centro che ospita tanti bambini. “Ognuno di loro ha una storia diversa – spiega la giovane – chi ha perso i genitori e chi proviene da famiglie così umili da non potersi prendere cura di loro, questi piccoli mi hanno dato tanto, nella loro semplicità, anche solo svegliarsi con loro, così sorridenti seppure vittime di abusi e abbandoni”. Ma il percorso di Rossella non si ferma qui “ora ho lasciato la Thailandia e sono in Cambogia” qui la ragazza tiene corsi di inglese gratuiti per i bambini alla Kratie English School “mi accolgono con meravigliosi sorrisi, in piedi e con un gran “good morning”, c'è sempre un bicchiere d'acqua per me, si divertono tanto e io ancora di più. Quando una mamma e un papà non possono sostenere le spese di un figlio a scuola lo mandano in Pagoda, quando sarà grande potrà decidere se lasciare la vita monastica” racconta. Al suo ritorno in Italia Rossella organizzerà degli eventi proprio per mettere in vendita le foto scattate durante i suoi 99 giorni di viaggio, il ricavato andrà ad incrementare la sua raccolta fondi, il suo viaggio continuerà così con una scia d'amore e d'aiuto che varca ogni confine.  

Sara Botte