Dopo due mesi si risveglia dal coma, Sabrina è salva. Per la ragazza, adesso, ci sarà da compiere un delicato protocollo riabilitativo per riacquistare gradualmente tutte le funzionalità. Ma ha riaperto gli occhi nel centro specializzato di Imola dove era ricoverata. Aggrappata alla vita da due mesi, da quel 13 luglio quando, a bordo di un’auto in compagnia del fidanzato 21enne impattò violentemente contro un palo della luce all'altezza di Santa Cecilia nel comune di Eboli.
Un terribile impatto, con entrambi i ragazzi che non uscirono incolumi dalle lamiere della vettura accartocciata su quel palo. Anche il ragazzo 21enne riportò una serie di ferite, restando per qualche giorno nel reparto di rianimazione al Maria Santissima Addolorata di Eboli. Alla fine riuscì a cavarsela anche se su di lui fu avviata una serie d’indagini. Gli investigatori, infatti, erano convinti che proprio il ragazzo di Altavilla Silentina fosse il responsabile dell'incidente. Tanto che fu avanzata l’accusa per lesioni colpose gravissime. Nel mirino degli inquirenti la velocità dell'auto al momento dello scontro.
La Fiat Bravo sbandò all'improvviso lungo un rettilineo peraltro non particolarmente trafficato a quell'ora. Il test alcolemico ha subito escluso che il ragazzo avesse bevuto prima di mettersi alla guida. Per la ragazza, invece, fu diverso. Arrivata al Ruggi in condizioni critiche, entrò in coma, con i personale medico che, ad una prima diagnosi, disegnò un quadro clinico abbastanza preoccupante. Poi la corsa ad Imola, in un centro specializzato e la speranza di parenti ed amici. Quella stessa speranza che, alla fine ha vinto. Ieri Sabrina ha riaperto gli occhi ad una nuova vita.
Redazione