"Perdere la libertà è perdere tutto"

A "Estate in diretta" la storia di Ugo De Santis, 50enne di Mercato San Severino

Mercato San Severino.  

Ugo De Santis, 50enne di Mercato San Severino, si è lasciato alle spalle quei sedici anni di carcere di alta sicurezza. Ed ha votato la sua vita al volontariato ed all'inclusione sociale. Questo pomeriggio ha raccontato il suo percorso di rinascita nel salotto della trasmissione televisiva Rai 'Estate in diretta'. Ad accompagnarlo l'avvocato montorese Rosaria Vietri. Tra il 1992 ed il 2008, De Santis ha scontato 16 anni di carcere, pena a cui era stato condannato per reati di tipo associativo. Ha scontato la pena in vari penitenziari italiani, tra cui quelli di Torino e Bologna. Durante la reclusione, mantenne rapporti epistolari con Parlamentari e rappresentanti istituzionali. De Santis è ora un cittadino che ha saldato il suo debito con la giustizia. E' dedito all’impegno civile ed oggi, grazie al volontariato, è una persona che aiuta, con estrema concretezza, gli altri detenuti nel loro percorso di recupero e reinserimento sociale. “Perdere la libertà, ha raccontato ad Arianna Ciampoli, è perdere tutto. Spesso quando incontro nelle scuole gli studenti quello che ricordo loro è di stare attenti, non devono commettere imprudenze che potrebbero far perdere loro i diritti civili. Ed esporli, insieme ai genitori, a conseguenze gravi”.

Ugo, che ha raccontato il suo percorso in 'Stagioni di passioni', pone l'accento sull'importanza della cultura. “La cultura è importantissima. Leggere ha permesso a tanti detenuti di aprire la propria mente a prospettive nuove”. Ed ancora. “La cultura ci ha aiutato. I detenuti conoscevano solo la realtà del loro quartiere, la realtà della violenza. La cultura gli ha fatto schiudere davanti un mondo nuovo”. Partendo dalla storia di Ugo De Santis la trasmissione Rai ha operato una riflessione sulle carceri e sull'efficacia del percorso di riabilitazione dei detenuti. In molte carceri italiane ai detenuti viene insegnato un lavoro. Ed i numeri sulla recidiva dimostrano l'efficacia di questo percorso formativo. I dati ufficiali dicono che il 68,5% degli ex-detenuti commettono reati dopo essere usciti di prigione, numeri più realistici parlano dell’80% e oltre. Al contrario i detenuti che durante il periodo in carcere hanno la possibilità di lavorare, hanno una percentuale di recidiva inferiore al 10%. Con il lavoro si aprono importanti opportunità di socializzazione e reinserimento ma si apre anche un percorso individuale della scoperta di sé, della propria identità, e della relazione con l’altro.

“In Italia si fa tanto ma manca la rete a supporto dei detenuti che devono essere accompagnati nel loro percorso di riabilitazione”. Ed ancora “Per non commettere più reati è necessario aggrapparsi con tutte le forze alla libertà ed al rispetto che ci si guadagna giorno dopo giorno attraverso l'amicizia, la lealtà. Il rispetto va conquistato con la normalità”. Ad Ugo De Santis è arrivato il “grazie” per l'impegno che quotidianamente svolge da Alfonso Sessa, presidente de La Solidarietà di Fisciano, e dal sindaco Vincenzo Sessa.

G.A.