Tribunale di Vallo della Lucania, carenza di organico

Tribunale Vallo della Lucania carenza di organico

Vallo della Lucania.  

Trasferimenti in corso presso il tribunale di Vallo della Lucania. Nei giorni scorsi hanno salutato i colleghi i giudici Donatella Bove e Alessandra Lulli, trasferite in altre sedi giudiziarie. Ad entrambe, le parole di stima e di affetto del  presidente Gaetano De Luca, alla guida del palazzo giudiziario da nove mesi e alle prese sin dal suo insediamento con una grave carenza di personale. I continui trasferimenti dei giudici di fatto rallentano la chiusura dei processi soprattutto civili.

 

L'ultima classifica redatta dal ministero della giustizia ha collocato il tribunale cilentano agli ultimi posti, in termini di efficienza, tanto da “meritarsi“ un sopralluogo del  Ministro della Giustizia Orlando. Occorrono altri magistrati per risollevare le sorti di un  palazzo di giustizia in sofferenza. Qualcosa si è mossa per l'organico della Procura. A supporto del procuratore capo Giancarlo Grippo e del sostituto Ivana Niglio stanno lavorando già da qualche settimana i pm Itri e Palumbo. Nel quadro generale nonostante le difficoltà, si guarda al futuro con ottimismo.

 

L’obiettivo  è quello di ampliare il bacino di competenza del Tribunale facendo leva anche sulla moderna struttura vallese, che è in grado di ospitare un’utenza  maggiore di quella attuale a costi invariati. Qualche mese fa una delegazione cilentana guidata dal presidente De Luca  e dal sindaco Aloia, é stata ricevuta dal vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Legnini ha mostrato ampio interesse ad impegnarsi personalmente per dotare il tribunale di Vallo di nuovi magistrati e  superare i disagi riscontrati fino ad oggi per riportare la produttività del tribunale su migliori standard di efficienza. Il palazzo di giustizia di Vallo della Lucania é presidio di legalità per tutta l'area a Sud di Salerno.  Lo stesso Ministro  del Ministro della Giustizia, Orlando durante il suo sopralluogo nel mese di ottobre aveva promesso un “un salto di qualità in un tempo ragionevole”. La carenza di organico in  magistratura e del personale cancelleria, i continui trasferimenti dei giudici di fatto rallentano la chiusura dei processi.