Morte Cristina Pagliarulo, Polichetti: un caso che deve scuotere le coscienze

Il medico: la gestione dell'emergenza sanitaria va rivista

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Salerno.  

"Ancora una volta, di fronte a un caso di malasanità che scuote le coscienze, si assiste all'avvio della solita indagine interna che, come troppo spesso accade, rischia di non portare a nulla di concreto. Il decesso di Cristina Pagliarulo, avvenuto dopo il doppio accesso al Pronto soccorso di Salerno e una mancata tempestiva diagnosi, impone risposte chiare e immediate". Così Mario Polichetti, responsabile nazionale del Dipartimento Sanità dell'Udc, commentando il caso di Cristina Pagliarulo.

"Dobbiamo essere chiari e forti: la gestione dell'emergenza sanitaria non può ridursi a una serie di protocolli che non garantiscono la sicurezza dei pazienti. Il direttore generale del "Ruggi" resta nascosto dietro al direttore di presidio, come un generale che si cela dietro al capitano, mentre nel frattempo la gente continua a morire". 

Polichetti denuncia una situazione di sovraccarico e inefficienza che mette a rischio la salute dei cittadini. "Non possiamo accettare che negli ospedali italiani si debba lottare in trincea, con medici insufficienti e strutture al collasso. Ogni giorno si parla di carenza di personale, di Pronto soccorso affollati, di pazienti lasciati senza risposte adeguate. Servono interventi concreti e immediati, non dichiarazioni di circostanza o indagini che si chiudono nel silenzio".

Il responsabile sanità dell'Udc chiede un cambio di passo deciso nella gestione dell'emergenza ospedaliera. "Basta nascondersi dietro statistiche e numeri. La sanità pubblica deve tornare a essere un punto di riferimento per i cittadini, non un sistema che li abbandona". Polichetti conclude con un appello alle istituzioni: "Si faccia chiarezza sulla morte di Cristina Pagliarulo e si mettano in atto riforme strutturali che garantiscano ai pazienti cure tempestive e di qualità. L'Italia non può permettersi di restare indifferente di fronte a queste tragedie".