"Abbiamo trovato tante cose risalenti all'epoca, tra cui una cassaforte e un proiettore di inizio Novecento". Lo rivela il direttore generale dell'azienda ospedaliero-universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno, Vincenzo D'Amato, in occasione oggi di una visita al cantiere, avviato da qualche settimana, all'ospedale da Procida di Salerno, che diventera' il polo della riabilitazione della Campania e che un tempo ospitava i pazienti affetti da tubercolosi. "Per la cura dei pazienti tubercolari, c'era il cinema - spiega il manager - i pazienti rimanevano in queste strutture per molto tempo, non vivevano la citta'. Allora, quello del cinematografo era un momento importante".
"Due altri esemplari di questi proiettori, uguali, in Italia, sono - aggiunge D'Amato - uno nel museo Da Vinci di Milano e un altro nel museo di Catania". In attesa che vengano completati i lavori al da Procida, "il proiettore lo esponiamo al Ruggi di via San Leonardo", ma "appena sara' pronto, qui ci sara' un'area museale", anticipa il dg. "Abbiamo trovato - aggiunge - una biblioteca di un valore enorme, arredi di valore. Abbiamo ritrovato quelle suppellettili di laboratorio che abbiamo visto nelle foto dei testi. C'e' tantissimo materiale, tra cui apparecchiature radiografiche, poltrone da otorino datate, arredi degli ambulatori come li ricorda chi ha qualche anno in piu'". Percio', nel nuovo da Procida, "faremo un'area museale", conclude D'Amato.