Salerno, studenti a lezione di legalità con la Corte dei Conti

Il messaggio del presidente Giuseppone: “Rispettiamo il denaro pubblico e diamogli valore”

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Salerno.  

«Il denaro e i beni pubblici appartengono a tutti noi. Ragazzi, sono anche soldi vostri. Esiste una magistratura, autonoma e indipendente dagli altri poteri dello Stato, che controlla la gestione corretta: se necessario, invita gli amministratori pubblici a rispondere della propria condotta, quando causano un danno alla collettività. A voi studenti chiedo di non essere mai sazi di conoscenza: documentatevi, informatevi, studiate la Costituzione e comprendete l’importanza della magistratura contabile». Ospite del Liceo Classico e Scientifico Statale “Francesco De Sanctis” di Salerno, guidato dal Dirigente Scolastico, Professoressa Cinzia Lucia Guida, il Presidente della Procura Generale della Campania della Corte dei Conti, Antonio Giuseppone, ha parlato a delegazioni di studenti di tutti i licei classici del Salernitano, provenienti non solo dal capoluogo di provincia ma anche da Sapri, Vallo della Lucania, Agropoli, Angri, Amalfi, Sarno, Eboli, Battipaglia, Sala Consilina, Cava de’ Tirreni.

Faccia a faccia con i ragazzi, il Procuratore ha parlato a cuore aperto: «L’articolo 101 della Costituzione dice che la giustizia è amministrata in nome del popolo e che i giudici sono soggetti solo alla legge. Non c’è nessuna sentenza scritta da un giudice italiano che non inizi con la frase “In nome del popolo italiano”. Qualsiasi magistrato non decide per finalità personale. Quando decidono un caso, i magistrati non traggono beneficio dal condannare o assolvere un imputato. I magistrati applicano le leggi – che non scrivono loro, ma il Parlamento – al caso concreto. Lo sport nazionale, invece, è la critica ai magistrati senza conoscere carte processuali. Ci siamo tutti sostituiti ai magistrati e adesso pensiamo di saperne più di loro. Ci sono sentenze passate in giudicato ma noi dobbiamo fare sempre fiction per insinuare il dubbio. Non si conosce l’articolo 101 della Costituzione, se si dice che noi magistrati siamo l’unica categoria che se non sbaglia, non paga mai. Che cosa vuol dire? Applichiamo la legge con un provvedimento motivato. Se la parte ritiene di dover ricorrere, può arrivare fino in Cassazione. Se ci sono ulteriori prove che emergono, ci sono anche casi che possono essere riaperti. Che cosa vogliamo di più? Se noi vogliamo che la giustizia diventi un servizio diverso – lo dico con una provocazione – chi ha le leve del potere deve avere il coraggio di dire ai cittadini “modifichiamo, cambiamo" ma bisogna intervenire sulla Costituzione, dobbiamo cambiare l’articolo 101. Se volete utilizzare l’Intelligenza Artificiale – uso una iperbole – facciamo decidere ad un computer… Non esiste dipingere la magistratura fino a screditarla: non fa politica, ma come potere dello Stato ha anticorpi e potere al proprio interno per espellere chi non porta la toga con disciplina e onore, secondo l’articolo 54 della Costituzione. La Costituzione a propria volta, si occupa della Corte dei Conti agli articoli 100 e 103: la Corte dei Conti svolge funzioni di controllo e funzioni giurisdizionali nelle materie di contabilità pubblica e nelle altre specificate dalla legge».

Prima di dare appuntamento agli studenti al 5 dicembre («assisteranno a una nostra udienza», ha ricordato), il Presidente della Procura Generale della Campania della Corte dei Conti si è soffermato anche su un tema di stringente attualità: la cosiddetta “paura della firma”. «E’ uno spauracchio che abbiamo smentito con i nostri dati, che rendiamo pubblici: sono molte di più le istruttorie che archiviamo rispetto a quelle per le quali apriamo un giudizio di responsabilità – ha spiegato Giuseppone – Già la normativa attuale tutela l’amministratore: il fatto che risponda, insieme al dipendente, solo in presenza di comportamenti dolosi o gravemente colposi, è già un livello di garanzia superiore a quello che accade per qualsiasi cittadino. La paura della firma è nata in seguito allo scoppio della pandemia da Covid-19. Si diceva: “La pubblica amministrazione non si può fermare, dobbiamo fronteggiare la pandemia”. La norma, però, doveva avere una durata temporanea, perché creata per eventi straordinari, appunto quelli pandemici. Invece siamo alla fine del 2024 ed esiste ancora, prorogata dai Governi che si sono succeduti. Adesso si vorrebbe modificare l’istituto della responsabilità amministrativa per danno erariale. La Corte si è già espressa: l’amministratore preparato non ha paura di fare, firmare. Se con lo scudo erariale vogliamo tutelare gli incapaci e gli inetti, è un altro discorso. Sono alla mia quarta esperienza da Procuratore regionale. In Campania, ad esempio, abbiamo acceso un faro sulla gestione dei beni pubblici, dopo aver scoperto casi di ex custodi che occupavano alloggi e nessuno sapeva niente. Questo è il nostro compito: non solo sanzionare, ma far avviare controlli per riportare tutto nell’alveo della legalità e della correttezza».

Saluti istituzionali da parte dell’Ufficio Scolastico, Ambito territoriale X di Salerno, dirigente Mimì Minella: «Il valore e il rispetto del denaro pubblico sono temi di straordinaria attualità e sono felice che le scuole, attraverso i Dirigenti, i docenti e gli studenti delle classi quinte, abbiano aderito in massa a questo incontro». «E’ stata una giornata all’insegna di una formazione speciale dedicata ari ragazzi – ha detto la Professoressa Cinzia Lucia Guida, Dirigente Scolastico del Liceo De Sanctis - La Corte dei Conti è un organismo costituzionale ma non sempre conosciamo le sue funzioni e a che cosa è preposto. Abbiamo svolto una bella lezione, a stretto contatto con le istituzioni come interlocutori diretti».