“Ho scritto una lettera alla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, per richiamare la sua attenzione sulla grave situazione che da tempo affligge il Cilento e la provincia di Salerno e per invitarla a prendere una posizione chiara e coraggiosa contro quello che viene ormai definito “Sistema Cilento”. Da anni, come Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, denunciamo pubblicamente questo sistema di gestione politica che opprime e limita la crescita della nostra terra, allontanando sempre più cittadini, e soprattutto giovani, dalla politica e dai valori di trasparenza e giustizia".
A dirlo è il Presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, Dario Vassallo. "Nella lettera abbiamo evidenziato tre punti principali: in primo luogo, il Movimento 5 Stelle e più recentemente Fratelli d’Italia hanno chiesto l’istituzione di un Comitato dedicato all’interno della Commissione Parlamentare Antimafia per approfondire l’omicidio di Angelo Vassallo, mentre il Partito Democratico, pur avendone il diritto, non ha intrapreso iniziative simili, nonostante Angelo sia stato ucciso con la tessera del PD in tasca. Abbiamo poi ricordato l’episodio della distruzione della scultura “La Grande Onda,” dedicata ad Angelo e abbattuta dal sindaco di Pollica, Stefano Pisani, senza che il Partito Democratico abbia espresso una posizione, mentre il senatore della Lega Luca Cantalamessa ha sollevato il caso in Parlamento. Infine, abbiamo fatto presente che nei processi Strade Fantasma e Due Torri bis, avviati grazie alle denunce di Angelo Vassallo, il Partito Democratico e il sindaco di Pollica non si sono costituiti parte civile, rinunciando così a un ruolo di rappresentanza per il territorio in due procedimenti di fondamentale importanza per la giustizia. Con questa lettera alla segretaria Schlein, chiediamo che il Partito Democratico assuma una posizione netta e decisa, e che non ripeta gli errori di chi, in queste terre, ha scelto la via del compromesso invece che della legalità, sacrificando il futuro di un’intera generazione”, conclude Vassallo.