E' terminata da pochi minuti la manifestazione organizzata e promossa dalle organizzazioni sindacali Cgil e Uil, tenutasi in Piazza Amendola, nei pressi della Prefettura di Salerno. Contemporaneamente, la stessa manifestazione si è svolta in altre parti d’Italia.
La pioggia non ha fermato l’iniziativa che ha visto la partecipazione copiosa di forze politiche e associative, con la partecipazione del primo cittadino della città di Salerno Vincenzo Napoli, insieme ad altri sindaci del territorio.
Lo scopo è stato quello di sollecitare l’attenzione delle massime cariche istituzionali sulla tenuta sociale, qualora il disegno di legge sicurezza passasse in Senato. Un pericolo non sottovalutabile e impossibile da sottacere.
Il principio che anima questo provvedimento, infatti, è lo stesso del decreto Caivano, del decreto rave, della legge 50 impropriamente chiamata decreto Cutro.
Le soluzioni proposte vanno verso un inasprimento delle pene e la codificazione di nuovi reati che peraltro riducono gli spazi di dissenso e protesta, come i reati contro le manifestazioni o le occupazioni di immobili, arrivando a peggiorare il Codice Rocco, con la non obbligatorietà del differimento della pena per le donne incinte e le madri di bambini fino a un anno di età. Norme con cui si danno risposte penali a problemi che sono soprattutto sociali e che non aumentano la sicurezza dei cittadini.
Questo DDL introduce nuovi reati penali, prevedendo il carcere per chi occupa strade e spazi pubblici o privati, limitando così le iniziative e le mobilitazioni sindacali, mettendo a rischio la capacità dei cittadini di difendere i posti di lavoro e di contrastare le crisi aziendali e occupazionali. Inoltre, si introduce il reato di resistenza passiva, rendendo impossibile ogni forma di dissenso pacifico.
La prefettura ha, dunque, aperto le porte ai manifestanti per accogliere timori e rimostranze.
«Siamo soddisfatti di questo primo passo – asseriscono Antonio Apadula, Segretario Generale Cgil, Ciro Marino e Patrizia Spinelli, Coordinatori Provinciali della Uil-. Era giusto e doveroso essere qui oggi per manifestare il nostro pieno dissenso rispetto al DDL 1660. Le nostre preoccupazioni sono chiare: nessuno può ledere il diritto alla libertà del popolo italiano». La Prefettura, ascoltate le ragioni, si è impegnata a trasmettere all'attenzione del Governo le ragioni della manifestazione.
Alla manifestazione hanno aderito le organizzazioni e le associazioni: Memoria in movimento; Ottanta Quattro 100; Auser Salerno; Movimento 5 stelle Salerno; Europa Verde - coordinamento provinciale e cittadino; Partito democratico; Sinistra Italiana; Partito Socialista Italiano; Ugs, Anppia Salerno; Acli Salerno; Anpi Salerno “Circolo Luigi Giannattasio”; Arci Salerno.