Tesi sperimentale, Polichetti correlatore all'Università la Sapienza

E' la prima volta per un professore salernitano

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Salerno.  

Il professore Mario Polichetti, responsabile nazionale Udc per la Sanità, è stato chiamato a collaborare come correlatore presso l'Università La Sapienza di Roma. Questo prestigioso incarico rappresenta un onore per la Scuola Medica Salernitana, segnando la prima volta che un salernitano viene scelto per questo ruolo in una tesi sperimentale presso una delle università più antiche e rinomate d'Italia.

La tesi, dal titolo "Diagnosi strumentale per la placenta accreta, esito ostetrico e perinatale. Studio osservazionale", è stata realizzata da Alessandro Piroli Torelli, matricola 2061190, sotto la guida della relatrice professoressa Giorgia Perniola. La tesi appartiene al Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia “E” della Facoltà di Farmacia e Medicina, Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche, per l'anno accademico 2023-2024.

Il professor Polichetti ha espresso grande soddisfazione per l'incarico ricevuto: "Sono profondamente onorato di essere stato chiamato a collaborare con l'Università La Sapienza di Roma in qualità di correlatore per una tesi sperimentale così rilevante. Questo riconoscimento non è solo un traguardo personale , ma anche un tributo alla tradizione della Scuola Medica Salernitana La ricerca di Alessandro Piroli Torelli sulla diagnosi strumentale della placenta accreta è di estrema importanza per il progresso della medicina ostetrica e perinatale, e sono fiero di poter contribuire a questo studio.

Il professor Polichetti ha poi aggiunto: "L'Università La Sapienza di Roma è un'istituzione storica e di eccellenza nel panorama accademico mondiale. Partecipare attivamente alla formazione dei nuovi medici e contribuire alla ricerca scientifica di alto livello è un privilegio. Questa collaborazione rappresenta un'opportunità di crescita sia per me che per i giovani studenti coinvolti."

La tesi di Alessandro Piroli Torelli si propone di indagare e migliorare le tecniche diagnostiche per la placenta accreta, un problema clinico significativo che può avere gravi conseguenze per la salute materna e perinatale. Il lavoro sperimentale si inserisce in un contesto di ricerca che mira a perfezionare gli strumenti di diagnosi e ad ottimizzare gli esiti ostetrici.