Salerno, lotta all'abbandono di rifiuti: tra i multati anche diverse società

Le "fototrappole" hanno consentito d'individuare cittadini indisciplinati e società non in regola

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Salerno.  

Linea dura del Comune di Salerno contro cittadini e società che abbandonano rifiuti in città in maniera irregolare. In tre mesi, grazie all'utilizzo delle “fototrappole”, sono state elevate 11 sanzioni amministrative da parte del Nucleo Ambiente e Decoro Urbano del Comando Polizia Municipale. Il report è stato presentato questa mattina a Palazzo di Città, alla presenza del sindaco Vincenzo Napoli, dell'assessore all'Ambiente, Massimiliano Natella, dell'amministratore unico di Salerno Pulita, Vincenzo Bennet e del comandante della Polizia Municipale di Salerno, Rosario Battipaglia.

Gli agenti, oltre a diversi cittadini, hanno multato anche alcune società che operano in città. Sei sono state le persone sorprese ad abbandonare rifiuti di vario genere sul suolo pubblico e che sono state deferite all'Autorità Giudiziaria.

Dai controlli, inoltre, è emerso che alcuni dei soggetti multati erano dipendenti o titolari di ditte operanti nelle vicinanze delle zone prese di mira e divenute vere e proprie discarica a cielo aperto. Pertanto la Polizia Munidipale ha proceduto al controllo delle attività per verificare la posizione e la regolarità ai fini della Tari. Dagli accertamenti è emerso che alcune di queste, che in maniera anche recidiva non disdegnavano abbandonare rifiuti in maniera incontrollata, non erano in regola con la Tari o addirittura non erano censiti, quindi sconosciuti all’Ufficio Tributi.

Pertanto, personale del Nucleo Anti-evasione Tributaria ha proceduto al controllo di 35 attività. Tra queste ben 15 sono risultate del tutto sconosciute all’Ufficio Tributi del Comune in quanto non avevano mai presentato denuncia Tari. Il totale dei metri quadri evasi è risultato di circa 6.000 metri quadri. Gli evasori sono stati segnalati al Settore Tributi: nei loro confronti si procederà mediante avviso di accertamento gravato, oltre che della tassa evasa, di interessi e sanzioni, qualora gli stessi non opteranno per il procedimento auto-dichiarativo del ravvedimento operoso.

In pratica si tratta di un recupero di svariate centinaia di migliaia di euro. Per le rimanenti attività sottoposte ai controlli si procederà, invecem alla verifica della corrispondenza tra le superfici effettivamente occupate e quelle dichiarate sottoposte a tassazione, in quanto anche in questo caso sono state rilevate presunte incongruenze.